Il reparto della Protezione civile si sta riorganizzando per cercare di essere più efficiente e operativo sul territorio siciliano. A volerlo fortemente è il dirigente generale Calogero Foti.
“Il primo passo sarà il rinnovo dell’albo territoriale delle associazioni di volontariato legato alla Protezione Civile – ha detto ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa. – Dobbiamo capire se le associazioni sono ancora operative, se hanno i mezzi per lavorare e i volontari. Questo servirà alla nascita dei presidi territoriali che consisteranno nel mettere insieme donne, uomini e mezzi della protezione civile nelle diverse province”. In totale le associazioni di volontariato della Protezione civile in Sicilia sono 630 con 3000 unità di volontari per una spesa pari a 600 mila euro.
“Un punto molto importante sarà la formazione per i volontari. Nascerà a breve un’accademia della Protezione Civile, ma ci adopereremo anche per incentivare i cittadini a partecipare attivamente e ad essere dei fari sul territorio – ha continuato Foti. – Inoltre, per adesso abbiamo solo due colonne mobili in Sicilia, mezzi pronti ad affrontare ogni emergenza, ma vorrei che diventassero uno per provincia”.
Il 1 febbraio ci saranno ad Enna gli Stati generali del volontariato della Protezione Civile della Regione siciliana, dove tutte le associazioni sono chiamate a dire la loro circa la riorganizzazione e la nascita di un regolamento per la Protezione civile regionale. Molti comuni siciliani non hanno ancora presentato il piano d’emergenza e Foti ha esortato gli enti locali: “Il piano d’emergenza è il primo strumento di difesa passiva per un territorio perché serve a fronteggiare le emergenze e ad informare i cittadini sulle modalità con cui affrontarle. Serve fare una pianificazione congiunta su diversi piani come quello idrogeologico, urbanistico e ambientale”.