Domenica 2 febbraio il Wwf aprirà le porte delle sue oasi per festeggiare la Giornata mondiale delle zone umide, una celebrazione volta a ricordare l’urgenza di difendere laghi, lagune, corsi d’acqua e il ruolo importante che svolgono nel mondo per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono quali la pesca, il turismo e l’agricoltura. Dopo la stagione venatoria, che si chiude il 31 gennaio, la festa sarà un’occasione per osservare anatre, folaghe, aironi e i piccoli limicoli e molte altre specie che affollano durante l’inverno le zone umide del nostro Paese e fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia, spiega il Wwf.
La Giornata mondiale delle Zone umide, che ricorre il 2 febbraio in ricordo della firma della Convenzione di Ramsar (1971) a tutela di queste zone, è dedicata quest’anno al rapporto con l’agricoltura. Un rapporto dal passato conflittuale, con le zone umide viste come ostacolo all’uso agricolo del territorio, mentre ora ”sta diventando sempre più chiaro e ci sono pratiche agricole di successo che traggono vantaggio da zone umide in buona salute”. Negli ultimi 50 anni, ricorda l’associazione ambientalista, sono scomparsi circa i due terzi delle zone umide d’Europa, e quelle che restano sono sotto pressione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici.