È durato soltanto poche ore l’ottimismo del governatore siciliano Crocetta per la risoluzione della vertenza romana per la Finanziaria regionale. Dopo l’incontro con i ministri a Palazzo Chigi, il presidente della Regione aveva esultato: “Il governo nazionale ha verificato che la spesa prevista era sostenibile. Non avrebbe intaccato gli equilibri di bilancio. Cadono così le principali obiezioni del Commissario dello Stato”.
Ma Carmelo Aronica, protagonista di una delle più severe impugnative dei documenti contabili approvati dall’Assemblea regionale siciliana (33 articoli bocciati su 50), non ci sta e ha declinato l’invito a partecipare al tavolo tecnico organizzato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, e dal ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio. Anzi, ha fatto sapere, attraverso fonti riservate dei suoi uffici, “di non aver mai ricevuto un invito ufficiale da Palazzo Chigi”.
Lo scontro dunque è riaperto e i tempi per la risoluzione della vertenza si allungano. L’obiettivo di Crocetta, attraverso l’interlocuzione con il governo nazionale è quello di recuperare i 570 milioni di euro rimasti bloccati negli articoli che il Commissario dello Stato ha bloccato, con serie conseguenze anche sui pagamenti degli stipendi dei dipendenti regionali, dell’Assemblea regionale siciliana e dei 90 deputati.
Il governatore, nonostante la delusione manifestata – “speravamo in una collaborazione istituzionale” -, prova a tendere una mano: “È urgente riprendere il dialogo nel rispetto della leale collaborazione tra gli organi dello Stato, per il bene comune e per evitare la catastrofe”.
Intanto, nel pomeriggio il presidente della Regione e l’assessore all’Economia Luca Bianchi parteciperanno al tavolo tecnico e si proverà a trovare una soluzione alla paralisi dei conti della Regione.
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