Inserisce la pen drive nella lavagna digitale per far ascoltare ai suoi allievi di quinta elementare della musica ma sullo schermo della lavagna digitale arrivano le immagini di un film porno.
Attimi di panico in una scuola di Vicenza. La maestra, che ha cercato subito di rimediare, non ha potuto esimersi dagli attacchi dei genitori. Lei si è difesa dicendo che la pen drive non era la sua ma che le era stata prestata dalla mamma di uno studente.
“È stato un incidente” ha detto Pietro Sergio Cervellin, preside dell’istituto gestito da religiose, che per rimediare all’errore ha messo a disposizione dei genitori una psicologa. “Ci è sembrata la soluzione migliore – ha spiegato Cervellin – perché in questo modo i genitori sono ora preparati nel rispondere ai loro figli qualora venissero rivolte ulteriori domande sull’episodio.
La psicologa ha risposto alle domande e ad ulteriori quesiti da parte degli stessi genitori. Non è mai stata presa in considerazione l’ipotesi che la psicologa potesse parlare direttamente ai bambini, ai quali le prime spiegazioni sono state date dalla stessa maestra subito dopo che è avvenuto il fatto”.