Il presunto responsabile delle aggressioni dei giorni scorsi a Bologna è stato arrestato in Danimarca. Si chiama Cesarin Robert Tivadar, romeno, a luglio compirà 27 anni. Si trovava in Danimarca per studio, mentre dal 19 dicembre era stato a Bologna, per le feste natalizie, a trovare la madre. Il pm Laura Sola, che con la supervisione del Procuratore aggiunto Valter Giovannini ha coordinato le indagini della mobile, nel chiedere il carcere, gli contesta 2 aggressioni, all’alba dell’11 gennaio.
Il giovane è stato fermato nella tarda mattinata all’ottavo piano di uno studentato della capitale danese (condivideva la camera con altri due) con l’accusa di essere l’autore di due aggressioni a sfondo sessuale avvenute a Bologna, a distanza di poco tempo, all’alba dell’11 gennaio scorso in via Marsala e San Felice, nel centro città.
La svolta delle indagini è arrivata grazie a una poliziotta della squadra mobile di Bologna cui non sono sfuggite, in ambito universitario, voci su un ragazzo straniero di bell’aspetto, capelli biondi e con accento anglosassone che tentava approcci con una certa insistenza nei confronti delle ragazze. Poi grazie a Facebook gli investigatori sono riusciti ad acquisire una foto a colori dell’arrestato, il cui volto è stato successivamente riconosciuto da una delle giovani che avevano presentato denuncia.
Una delle ragazze ha confermato dopo aver visto le immagini. Nel pomeriggio la polizia, su delega della Procura, ha effettuato a Bologna una perquisizione nell’abitazione della madre del 27enne (sentita poi in Questura). Sono stati trovati un paio di stivaletti sporchi di fango e un cappotto scuro a tre quarti che si ritiene compatibili con le immagini delle telecamere esterne mostrano in due occasioni un uomo intento a pedinare una ragazza e con le descrizioni fornite dalle giovani aggredite.
“Riteniamo di avere un quadro indiziario forte”, ha detto il procuratore aggiunto e delegato ai rapporti con la stampa Valter Giovannini.