I giudici del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso presentato da Santa Testa stabilendo che il ministero della Salute dovrà risarcirla per oltre 130 mila euro, entro 60 giorni, per i danni provocati da una trasfusioni del sangue.
La donna ha deciso di rivolgersi ai giudici amministrativi per dare esecuzione alla sentenza del 2011 nella quale il Ministero era già stato condannato a risarcire la paziente. La sentenza è ormai esecutiva dal maggio del 2013, ma ancora non era stato dato corso al risarcimento.
È stato nominato quale commissario ad acta il Ragioniere Generale dello Stato per impegnarsi a risarcire la paziente entro poco tempo: per ogni mese di ritardo nel risarcimento, saranno aggiunto altri 300 euro in più alla somma già stabilita.
Quello dei risarcimenti per sangue infetto è un lungo capitolo. L’ultimo clamoroso episodio riguarda la Corte d’appello di Palermo ha condannato il ministero della Salute al pagamento di quasi un milione e 400 mila euro in favore di un palermitano che ha contratto l’epatite per una trasfusione con sangue infetto praticatagli nel 1970, quando aveva sette anni.
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