Decine di associazioni e movimenti si sono dati appuntamento a Lampedusa, dal 31 gennaio al 2 febbraio, per scrivere la “Carta di Lampedusa” che vuole lanciare una nuova idea di accoglienza e di inclusione dei migranti.
Lo rende noto Legacoopsociali, che presenterà le sue proposte, tra cui l’abolizione del reato di clandestinità, la chiusura dei Cie, “diventati ormai una vera vergogna nazionale”, e la ridefinizione delle caratteristiche dei centri che accolgono i rifugiati e richiedenti asilo (Cara), sia riducendone le dimensioni ed eliminando le chiusure e aprendoli al territorio, sia garantendo tempi di permanenza più brevi e certi.
Le cooperative sociali, sottolinea l’organizzazione, hanno svolto e svolgono un ruolo importante di accoglienza, formazione, mediazione culturale e inserimento lavorativo dei migranti e per questo Legacoopsociali chiede una “nuova politica di inclusione” per gli immigrati, con la garanzia del pieno esercizio dei diritti civili, sociali e sanitari, la prevenzione delle situazioni di maggior disagio, la valorizzazione dell’associazionismo straniero e che strategie che affrontino a livello nazionale e locale la questione abitativa dei migranti.