“Crocetta, Crocetta, perché non ci dai retta? Orlando, Orlando, perchè ci stai palliando?”. “Basta proclami, basta sorrisi, dacci una sede e saremo felici”. Sono soltanto alcuni degli slogan intonati dai lavoratori di Almaviva Contact che questa mattina, in migliaia, si sono dati appuntamento a Palermo, a piazza Marina, per dare vita a un corteo diretto alla Presidenza della Regione.
Il coro unanime dei sindacati è che “è inammissibile, dopo anni, che ancora non ci sia un intervento concreto e decisivo da parte della Regione per la risoluzione della vertenza Almaviva“. I lavoratori e i loro rappresentanti sindacali chiedono alle Istituzioni locali una risposta alla vertenza della sede unica: un edificio dove riunire i due call center del capoluogo siciliano, uno dei quali (quello di via Cordova, ex Alicos) con il contratto d’affitto ormai scaduto da mesi.
Secondo i sindacati l’adesione allo sciopero dei dipendenti del call center si aggirerebbe intorno al 90 per cento. In strada erano in migliaia, ma molti mancavano all’appello. “Ci sono sicuramente alcuni che non sono andati in ufficio, ma che non sono nemmeno venuti a manifestare. Una cosa che ci fa molto infuriare”, dicono alcuni dipendenti del call center.
Il corteo ha cercato invano di raggiungere Palazzo delle Aquile, per farsi sentire dal sindaco Leoluca Orlando, protagonista della vertenza Almaviva in quanto titolare dell’edificio di via Ugo La Malfa al centro delle trattative. Il sindaco ha comunque ribadito la disponibilità dell’Amministrazione comunale a trovare una soluzione per i lavoratori della società, attraverso un tavolo tecnico in Prefettura. Il primo cittadino del capoluogo ha confermato, inoltre, la volontà di mettere a disposizione di questi lavoratori una sede da individuare tra i beni confiscati alla mafia e assegnati al Comune di Palermo.
Non c’erano bandiere di partito alla manifestazione, ma alcuni politici ci hanno comunque “messo la faccia”, come Fabrizio Ferrandelli del Pd e Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio del Movimento 5 Stelle, per sostenere la causa dell’azienda con sedi a Palermo e Catania.
Intanto, per dare un segnale di volontà a restare in Sicilia, Almaviva ha dato il via alle procedure per il trasferimento della sede legale di Almaviva Contact da Roma a Palermo. Era questa una delle richieste della Regione in cambio dell’aiuto richiesto. Un messaggio che sottintende: noi la nostra parte la stiamo facendo, e voi?
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