Il momento decisivo per i gazebo sembra essere arrivato: dopo l’invio delle lettere per chiedere di rimuovere le strutture che l’assessore Marco Di Marco ha definito “baite di montagna“, sono partiti i controlli. Da ieri, le squadre dei vigili urbani hanno iniziato i controlli degli esercenti coinvolti, partendo dalla zona di via Libertà.
I pub, i bar e i ristoranti cui è stata recapitata la lettera dal settore Servizi alle imprese dovrebbero avere smontato i gazebo, per mettersi in linea con la regolamentazione presentata da Di Marco che prevede l’istituzione di dehors, strutture temporanee. Per gli esercenti che non si adegueranno, le sanzioni possono essere pesanti: multe fino a 648 euro e la chiusura per cinque giorni dell’esercizio, con quello che viene definito “il ripristino del luogo”.
La questione però diventa scottante non solo per le strade di Palermo ma anche in Consiglio comunale: al momento non esiste un compromesso unico. Al piano di Di Marco, che vorrebbe i dehors da maggio a ottobre, si contrappone un modello di iniziativa della commissione che vorrebbe le nuove strutture temporanee removibili ma presenti tutto l’anno.
La giunta di Leoluca Orlando dovrà trovare una soluzione e in fretta per evitare che una delle poche città che possono vantarsi di un clima che permette una movida all’aperto, finisca con impantanarsi in lungaggini burocratiche che metteranno a rischio decine di esercizi commerciali.
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