Questa mattina gli uomini della Dia di Catanzaro hanno eseguito un decreto di sequestro del patrimonio riconducibile all’imprenditore Pietro Citrigno, 61 anni, editore del quotidiano “L’Ora della Calabria” (gruppo editoriale non colpito dal provvedimento in esame) tratto in arresto e condannato in via definitiva a quattro anni ed otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “TWISTER”.
Sono stati sequestrati:
LE FOTO DELLE STRUTTURE SEQUESTRATE
La Dia di Catanzaro ha eseguito puntuali e rigorosi accertamenti che hanno riguardato, per un arco temporale compreso tra il 1988 ed il 2011, l’analisi dei bilanci aziendali, copiosa documentazione bancaria, allo scopo di documentare la sproporzione del loro valore rispetto al reddito dichiarato ai fini delle imposte dirette o alle attività economiche esercitate o, in alternativa, di appurarne l’illecita provenienza.
Le investigazioni hanno consentito di ritenere “ … ragionevolmente probabile che Citrigno Pietro abbia posto in essere una condotta simulatoria, che si è esplicitata attraverso lo strumento della fittizia intestazione dei beni ai propri congiunti, ovvero a società costituite e di proprietà di tali prossimi congiunti ed affini …”. A rendere, se possibile, ancor più arduo il lavoro degli investigatori si evidenzia che “ … alcuni immobili, in precedenza di proprietà dei familiari del Citrigno, siano stati successivamente alienati a società pur sempre riconducibili al nucleo familiare del medesimo, e ciò nell’ambito di una fitta trama di partecipazioni societarie chiaramente finalizzate ad evitare la riconducibilità di tali beni proprio al Citrigno…”.
Al riguardo, il Collegio adito, ha puntualizzato che nel caso di specie “… i componenti la famiglia di Citrigno Pietro hanno sempre dichiarato, almeno fino al 2005, redditi non elevati; tuttavia essi sono risultati possessori di beni immobili ed aziende di valore oltremodo rilevante e cospicuo. …”. Più esplicitamente,“ … verificata la capacità reddituale del nucleo familiare del proposto (in ragione della nota presunzione di disponibilità in capo al prevenuto convivente) e, parallelamente, la consistenza dell’asse patrimoniale accumulato dallo stesso nucleo nel corso degli anni, al netto di eventuali atti di donazione, e tenuto conto della spesa familiare annua mediamente sostenuto secondo gli indici Istat, si è evidenziato un dato chiaramente sperequativo. …”. Muovendo dall’esito degli accertamenti condotti dalla D.I.A. di Catanzaro, il Tribunale della Prevenzione ha concluso che “ … mai dal 1981 al 2005 il nucleo familiare Citrigno ha prodotto lecitamente un reddito pari o prossimo al valore dei beni entrati nel suo patrimonio. …”.
LE FOTO DELLE STRUTTURE SEQUESTRATE