I riflettori di tutti sono puntati sugli stabilimenti italiani di Electrolux, il gruppo svedese che ha presentato un piano che prevedere un taglio dei salari del 40%, insieme ai tagli di premialità, pause e ore di lavoro. La notizia è arrivata dai sindacati che non nascondono la propria rabbia: “È inaccettabile, Letta ci convochi”.
Questa mattina sono partiti già i primi scioperi nelle fabbriche di Susegana e Porcia, dopo che i lavoratori si sono riuniti in assemblea. Nelle fabbriche è stato votato un ordine del giorno per convocare un tavolo sulla vertenza direttamente alla presidenza del Consiglio.
“Servono immediatamente risposte efficaci e rapide, il Governo intervenga”, è stato l’appello di Fim Cisl. Più aggressiva invece la Uilm “Per quanto ci riguarda questo è il tempo della lotta dura e ad oltranza”. Tutto ruota sul costo del lavoro: l’Electrolux paga i dipendenti della Polonia 7 euro l’ora, quelli italiani invece prendo 24 euro.
Adesso l’azienda vuole tagliare gli stipendi del 40%, togliendo 3-5 euro dalla paga oraria. Sarebbe questa la condizione necessario per la sopravvivenza degli stabilimenti di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì.
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