È volata in India una delegazione del Parlamento italiano per esprimere solidarietà ai marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell’uccisione di due pescatori del posto. Oltre ad esprimere la propria vicinanza ai due fucilieri di Marina, la delegazione ha come obiettivo quello di mostrare alle autorità indiane il fronte compatto del nostro Paese a sostegno della loro causa.
“Siamo soldati, soldati italiani, dobbiamo soffrire con dignità”: lo ha detto il marò Massimiliano Latorre nel suo incontro con la delegazione giunta in India. “Ci auguriamo di tornare con onore”, ha aggiunto Salvatore Girone. “Mio figlio più grande ha 12 anni, è preoccupato, mi chiede sempre notizie”, ha continuato Girone, che poi ha aggiunto: “Molti indiani ci apprezzano come persone e molti pregano per noi”.
La delegazione è formata dai rappresentanti di tutte le forze parlamentari. I parlamentari sono guidati dai presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato e accompagnati da un gruppo di giornalisti. Dopo essere stati ricevuti all’aeroporto dal personale dell’ambasciata d’Italia, si sono spostati in un albergo nel sud della capitale indiana. La delegazione incontrerà Latorre e Girone nel complesso della sede diplomatica italiana. Il programma prevede anche incontri con alcuni ambasciatori europei.
Questa la composizione della delegazione bicamerale italiana giunta a New Delhi. Dal Senato: Pier Ferdinando Casini, presidente commissione Esteri, Nicola Latorre, presidente commissione Difesa, i senatori Maurizio Gasparri (Forza Italia), Marcello Gualdani (Nuovo centrodestra), Riccardo Nencini (Partito socialista), Luis Alberto Orellana (M5s) e Antonio Fabio Maria Scarone (Gal). Dalla Camera: Fabrizio Cicchitto, presidente commissione Esteri, Elio Vito, presidente della commissione Difesa, i deputati Andrea Causin (Scelta civica), Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), Daniele Del Grosso (M5s), Donatella Duranti (Sel), Gianluca Pini (Lega Nord), Domenico Rossi (Popolari per l’Italia) e Gian Piero Scanu (Pd).
Tra pochi giorni dovrebbero essere formulate le accuse nei confronti dei fucilieri. La vicenda è iniziata alla fine del 2012. Nelle scorse settimane c’erano state polemiche e tensioni perché dall’India si era parlato della possibile applicazione di una legge che prevede la pena di morte, un’eventualità che il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha comunque escluso.