Una condanna a 18 anni di reclusione per mafia ed estorsioni. È quanto rischia Alessandro Arcabascio, presunto esponente del clan di Partinico rimesso in libertà per qualche mese per fare da baby sitter ai figli. A chiedere questa pena è stato il pm Francesco Del Bene alla terza sezione del Tribunale di Palermo davanti alla quale si svolge uno dei tronconi del processo scaturito dall’operazione The end, che nel novembre 2010 ha azzerato il mandamento mafioso di Partinico, importante crocevia tra le province di Palermo e Trapani, negli ultimi anni al centro di una vera e propria faida tra famiglie mafiose rivali.
Il magistrato ha chiesto la condanna a 15 anni per Francesco Paolo Di Giuseppe (che risponde di associazione mafiosa), 14 anni per Gianfranco Brolo (associazione mafiosa e danneggiamenti), 12 anni per Lorenzo Lupo (associazione mafiosa), 9 anni per Carmelo Culcasi (pena riqualificata in concorso esterno in associazione mafiosa), 15 anni per Salvatore Cataldo (estorsione aggravata), 12 anni per Girolamo Guzzo (associazione mafiosa), 4 anni e 6 mesi per Roberto Rizzo. Del Bene ha chiesto l’assoluzione per Salvatore Lamberti e Antonino Lu Vito, entrambi accusati di associazione mafiosa. Il processo è stato rinviato al 30 gennaio.