Teste di maiale spedite alla Sinagoga, al Museo della Memoria e all’ambasciata israeliana a Roma. Solo quest’ultimo ha raggiunto il destinatario, mentre gli altri non sono stati consegnati perché l’indirizzo non era completo e sono tornati al deposito della Tnt, il corriere a cui erano state affidate le spedizioni.
Le tre scatole sono state sequestrate dalla Digos ed è partita la caccia ai mittenti. La procura di Roma indagherà sull’invio dei pacchi. Minacce o istigazione all’odio razziale il reato che sarà ipotizzato dai magistrati di piazzale Clodio in attesa di ricevere una prima informativa da parte della Digos.
“Dobbiamo avere la forza e il coraggio di ignorare questo gesto infame – dice il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici – di voltare pagina, di andare avanti nelle nostre iniziative, senza farci distrarre dalla missione che ci siamo assunti solenne mente di fronte ai nostri sopravvissuti alla Shoah e di fronte a quei sei milioni di nostri fratelli che non sono mai tornati”.
Dura la condanna delle Istituzioni italiane. “Provocazione disgustosa contro la comunità ebraica, tanto più inaccettabile alla vigilia della Giornata della Memoria. No all’antisemitismo”, scrive su Twitter il presidente della Camera, Laura Boldrini.
Provocazione disgustosa contro la comunità ebraica, tanto più inaccettabile alla vigilia della #GiornataDellaMemoria. No all’antisemitismo.
— laura boldrini (@lauraboldrini) 25 Gennaio 2014
“Solidarietà alla comunità ebraica di Roma. I gesti oltraggiosi di oggi dimostrano che mai va abbassata la guardia”, ha scritto sempre sul social network il presidente del consiglio Enrico Letta, che ha anche chiamato il presidente Pacifici.
Solidarietá alla comunitá ebraica di Roma.I gesti oltraggiosi di oggi dimostrano che mai va abbassata la guardia #controlantisemitismo
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 25 Gennaio 2014