I medici che hanno rilasciato l’idoneità sportiva all’ex pallavolista della Nazionale, Vigor Bovolenta, morto il 24 marzo 2012 all’età di 37 anni, mentre giocava con la Softer Forlì sul campo di Macerata nel campionato di serie B2 maschile, sono stati rinviati a giudizio. Il gup di Forlì ha accolto la richiesta del pm Filippo Santangelo.
Maurizio Mambelli e Matteo Scarpa sono accusati di omicidio colposo e dovranno presentarsi di fronte al giudice il 9 luglio prossimo. In seguito all’autopsia si è scoperto che il giocatore soffriva di “coronaropatia aterosclerotica grave”. Quel giorno di marzo Bovolenta si accasciò in campo mentre si stava recando a battere.
Fu immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, ma ogni tentativo di salvarlo da parte dei medici fu inutile.
Bovolenta è stato uno dei più grandi pallavolisti italiani, figlio di quella generazione di fenomeni che andò a comporre la rosa della Nazionale italiana più forte di sempre. Vincitore di due campionati italiani con Ravenna e Modena e di tre Champions League sempre con Ravenna all’inizio degli anni ’90, fu protagonista di un’ottima stagione a Palermo in cui per la prima volta un’ottava classificata riusciva ad estromettere dai playoff la prima nella regular season, la fortissima Sisley Treviso.
Bovolenta, nell’anno precedente alla sua morte, era stato fermo per quattro mesi a causa di problemi di extrasistole. Successivamente aveva ricevuto nuovamente l’idoneità sportiva e la possibilità di ritornare a calcare i campi di pallavolo.