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“Non abbiamo alcuna intenzione di lasciare Palermo” | L’ad di Almaviva Contact rassicura i lavoratori dei call center

“Non abbiamo alcuna intenzione di lasciare Palermo”. L’amministratore delegato di Almaviva Contact, Andrea Antonelli, che gestisce i due call center del capoluogo siciliano lancia un messaggio agli oltre 4500 lavoratori dell’ex Alicos ed ex Cosmed. “Ci sono mille prove che dimostrano tutti i tentativi che stiamo facendo per salvaguardare il nostro personale e la sua professionalità”, aggiunge, parlando con Si24.

Un messaggio chiaro che non può prescindere da una postilla: “Abbiamo bisogno dell’intervento delle istituzioni locali. Siamo in Sicilia il primo datore di lavoro privato con oltre 6.000 dipendenti. Abbiamo portato sul territorio siciliano oltre 1,5 miliardi di euro di risorse economiche e abbiamo sostenuto come gruppo, come ben sanno i nostri lavoratori, i danni di svariati milioni di euro derivanti dal fallimento di Alitalia. Ma in oltre 13 anni nessuno sembra se ne sia accorto”.

Dopo la relazione inviata dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati,  i lavoratori di Almaviva Palermo hanno temuto che la vostra intenzione fosse quella di prendere tempo, e che l’intenzione in realtà fosse quella di chiudere i call center in città.

“Assolutamente non è così. Abbiamo dimostrato più volte che non abbiamo intenzione di andare via. Una soluzione autonoma, anche coerente con l’attuale andamento del mercato (minori volumi di attività, prezzi inadeguati al costo del lavoro) è quella di concentrarci in una delle due attuali sedi. Per identificare possibili diversi scenari da tre anni aspettiamo una risposta dall’amministrazione regionale. La nostra richiesta è da sempre una sola, e molto precisa: una sede unica, adeguata, dove riunire tutti i lavoratori. Se le Istituzioni locali sono in grado di metterci a disposizione una sede idonea e opportunamente ristrutturata nessun problema a pagare un corretto canone di locazione”

E qual è stata la risposta della Regione?

“Ad oggi siamo in attesa di una risposta concreta e percorribile. A dicembre abbiamo richiesto l’apertura di un tavolo che affronti oltre alle problematiche della sede anche le altri grandi criticità presenti sul territorio. L’avvio di questo tavolo vedrà la partecipazione dei massimi vertici aziendali del gruppo a partire dalla proprietà  e speriamo con pari attenzione a livelli istituzionale.”

E il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando?

“Certo, lo abbiamo già incontrato diversi mesi fa e contiamo sicuramente  sul suo contributo e supporto”.

Nel frattempo, in questi tre anni, vi siete ritrovati ad affrontare anche seri problemi economici per via della crisi congiunturale che ha investito l’economia nazionale e globale.

“Verissimo, ad oggi infatti il problema della sede è un aggravante in un contesto sicuramente critico che deriva da clienti che non vogliono riconoscere tariffe adeguate al costo del lavoro che abbiamo a Palermo e alla sempre più forte spinta nel delocalizzare le attività. Noi per statuto non delocalizziamo e come detto non abbiamo intenzione di chiudere le attività a Palermo ma la situazione attuale è insostenibile. Chi concentra tutte le proprie attenzioni sulla sede rischia di non comprendere appieno i fenomeni in atto. Serve un confronto serio con le Istituzioni, insieme ovviamente a quello fondamentale con le rappresentanze sindacali. Il nostro auspicio è di rimanere per sempre a Palermo e lotteremo per questo ma da soli rischiamo di non farcela”.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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