È finita l’attesa per l’ultimo film di Martin Scorsese: è in uscita oggi nelle sale “The Wolf of Wall Street” interpretato da Leonardo Di Caprio. Jordan Belfort, un broker cocainomane e nevrotico di Long Island, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode messo in piedi per svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano.
Chissà se questa performance consentirà a Di Caprio di vincere la statuetta tanto ambita, quella dell’Oscar.
Ambizioso e famelico rapidamente raggiungerà assicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici e farà uso di tanta droga. E sopratutto dirà tante parolacce, forse troppe.
Ben 506 “F**k” sono stati inseriti nel copione del film che dura circa tre ore: facendo un rapido calcolo quindi ben tre parolacce al minuto. Un primato che deteneva Spike Lee con “Summer of Sam” che conteneva 435 imprecazioni: il primo posto è stato saldamente conservato per 14 anni prima dell’arrivo di Scorsese che ama questo tipo di linguaggio: il regista è presente nella top 20 dei film più scurrili con altre due pellicole: “Casino” (al quarto posto con 422 ripetizioni) e “Quei bravi ragazzi” (undicesimo a quota 300).
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