Era il 22 gennaio 1984 quando durante il XVIII Super Bowl, Apple presentava il Macintosh 128, i cui altrettanti kb di Ram e l’assenza di hard disk lo fanno sembrare un computer preistorico, seppur sia stato il primo ad avere Mac OS e a essere dotato di GUI e mouse.
Invece spegne “soltanto” le sue prime 30 candeline, consapevole di aver rivoluzionato il modo in cui oggi leggiamo queste stesse parole, nonostante gli inizi non furono proprio dei migliori: immesso sul mercato al prezzo di 2.495 dollari, il boom di vendite in seguito al lancio non bastò a Steve Jobs a fare il salto di qualità, non a caso alla fine del 1984 le vendite si ridussero da 50.000 a meno di 10.000 unità mensili a causa dei limiti hardware dell’apparato di raffreddamento, il quale, in realtà, era praticamente inesistente.
Lo spot, basato sul romanzo “1984” di George Orwell, rimane una delle pubblicità più apprezzate e controverse della storia (non a caso non si vede nemmeno il Macintosh 128).
Puoi amarlo, puoi odiarlo, ma su una cosa tutti i “fanboy” moderni concordano:
Once you go Mac, You’ll never go back
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