In una conferenza stampa Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, ha ritirato le dimissioni che aveva presentato l’11 gennaio dopo l’apertura dell’inchiesta sulle presunte mazzette per gli appalti del dopo terremoto, vicenda per cui è indagato anche l’ex vicesindaco Roberto Riga.
“Con le dimissioni l’immagine della mia città come di un magna magna è aumentato – ha detto Cialente – . Ci siamo riuniti e mi si è chiesto di tornare. Per questo sono rinfrancato. Se arrivassero i fondi subito la ricostruzione, L’Aquila è in partenza, qui c’è una macchina che ha solo bisogno di benzina, 110 milioni di cantieri che possono partire”.
Riguardo l’inchiesta della procura Cialente ha assicurato di avere piena fiducia nei giudici: “Qui all’Aquila non è entrata la mafia. Noi abbiamo magnato la disperazione, abbiamo mangiato la polvere delle nostre case distrutte. Quello che voglio sottolineare è che la ricostruzione dell’Aquila è quella che è costata meno rispetto a tutti i terremoti. È bene che l’Italia lo sappia e questo è avvenuto perché abbiamo fatto delle regole dure”.
“Su 3 miliardi e cento di richieste dei progettisti abbiamo risparmiato 413 milioni di euro – ha continuato Cialente -. Grazie al meccanismo della filiera che è costata 12 milioni di euro quindi siamo arrivati a un risparmio netto di 401 milioni di euro”.