Dopo Google con la domotica, anche Microsoft tenta di far diventare sempre più hi-tech e “smart” la vita di ogni giorno: l’azienda di Redmond ha infatti sperimentato l’ascensore intelligente, che permetterà di portarci al piano desiderato, senza pressare alcun pulsante.
L’ascensore 2.0 ha analizzato per tre mesi le azioni delle persone che quotidianamente l’hanno usato, ma senza l’ausilio di nessuna videocamera o software di riconoscimento facciale, bensì utilizzando dei sensori. Una volta finito il periodo di apprendimento, l’ascensore riusciva a trasportare i dipendenti dell’ufficio in cui è stato installato anticipandone le intenzioni.
Come Big G sta facendo, anche la società creata da Bill Gates si sta incentrando sull’intelligenza artificiale, che attualmente, come dichiarato in un’intervista a Bloomberg da Peter Lee, capo di Microsoft Research, è il “maggiore focus per la compagnia”.
L’esperimento sembra dimostrare come tutti gli oggetti di uso comune possano diventare “smart”, ma realmente il non pressare un bottone potrebbe facilitarci la vita? E se tecnologia diventasse sinonimo di pigrizia?