Continua il viaggio alla scoperta degli sport cinofili da poter praticare insieme al nostro beniamino così da migliorare l’intesa con lui dandogli anche la possibilità di svolgere attività all’aria aperta.
Un classico delle attività cinofilo-sportive è l’obedience che è nata per valutare le doti del cane e la sua capacità di recepire l’addestramento. Ha come fine di insegnare al cane un comportamento controllato e collaborativo ed è quindi necessaria un’ottima intesa cane-padrone.
In gara sono presenti percorsi da svolgere con una condotta perfetta, intervallata dai comandi classici come il seduto, il terra, il resta eseguiti con precisione certosina. Nelle classi più avanzate sono presenti anche i richiami, gli invii, i riporti con il salto e la discriminazione olfattiva. È aperta a tutti i cani di età superiore ai 12 mesi e vi possono accedere solo i soggetti iscritti al libro genealogico del cane di razza.
Negli ultimi anni anche in Italia è approdata la rally obedience (Rally-O), attività che nasce invece negli Stati Uniti. Il percorso di rally-o prevede una serie di esercizi con difficoltà crescente in base alla classe di gara, che ricorda da un lato l’obedience e dall’altro l’educazione di base.
Per andare un po’ più nello specifico, si tratta di un’attività svolta dal binomio uomo-cane, in cui viene richiesto di affrontare un percorso costituito da varie tappe (cartelli o stazioni) attraverso le quali il conduttore deve transitare, dimostrando il maggior affiatamento possibile con il cane con cui lavora. Durante il passaggio da una stazione alla successiva, il cane dovrà mostrare attenzione nei confronti dell’essere umano e mantenere una condotta dalla quale risulterà sempre perfettamente affiancato al conduttore. Esiste un miglioramento concreto nella crescita relazionale legata al proprio cane, per questo si consiglia questa attività come un concreto proseguimento di un qualsiasi processo educativo.
Il fly ball è uno sport ancora poco conosciuto, che consiste in una vera e propria staffetta dove quattro cani per squadra corrono dietro ad una pallina; in realtà è un gioco un po’ complicato in cui i cani devono fare un percorso con quattro salti e raggiungere un attrezzo che azionato dal peso delle loro zampe lancia una pallina da tennis. Il cane corre a prendere la pallina e la riporta al punto di partenza, solo a questo punto potrà partire il secondo “concorrente”.
Negli ultimi tempi si sente parlare sempre di più del dog trekking, che in realtà non è una passeggiata in montagna con il nostro cane, ma è un vero e proprio sport in cui il cane ha un ruolo ben preciso.
Il trekker si pone dietro al cane, legato ad esso tramite una corda collegata all’imbraco da traino del cane e alla cintura da dog trekking che il trekker si sarà allacciato in vita. Lo scopo è far si che il cane “traini” la persona cui è legato come fosse una slitta. Ovviamente, l’escursionista non dovrà farsi trascinare: dovrà comunque camminare, ma sarà notevolmente aiutato dall’azione del proprio compagno. Qualsiasi cane può essere addestrato al traino (purché di taglia media o più grande: deve poter trainare una persona!), non solamente i cani nordici, comunemente selezionati per questo genere di attività.
Perché è nato il dog trekking?
È nato perchè i mushers (coloro che guidano la slitta trainata da cani) avevano la necessità di addestrare i propri animali anche in regioni del mondo in cui la neve è presente soltanto in pieno inverno. Durante il resto dell’anno, non potevano lasciare i cani senza far nulla, così adottarono il dog trekking come rimedio per poter continuare a tenere in allenamento i cani da slitta. Infatti, nel dog trekking si usano esattamente gli stessi comandi vocali usati nello Sleddog (letteralmente Sled=slitta e dog=cane) per dirigere i cani lungo i sentieri che desiderano percorrere.
In questi due articoli abbiamo brevemente descritto gli sport cinofili più richiesti, adesso non ci resta che scegliere quello che fa per il nostro cane e per noi.
(L’autrice è addestratrice e titolare della pensione Happy Dog)