Il governo riorganizzerà la sanità siciliana. E lo farà nei prossimi giorni, nominando i nuovi 17 manager delle aziende sanitarie (due due quali esautorati nei giorni scorsi) e riorganizzando la rete ospedaliera territoriale.
La nomina dei manager metterà fine alla gestione commissariale che va avanti da 14 mesi, nonostante i ripetuti annunci dell’assessore Borsellino che aveva preventivato la nomina dei nuovi direttori generali già a giugno scorso, dopo la selezione operata dall’Agenas. La nuova accelerazione è stata in qualche modo sollecitata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che nei giorni scorsi, in occasione di un convegno a Catania, aveva bacchettato la Sicilia.
La lista dei manager è già pronta ma il presidente Crocetta dovrà fare alcune valutazioni politiche e probabilmente si consulterà con gli alleati per evitare di acuire le profonde spaccature che sono emerse in questi giorni, soprattutto con una parte del Pd. Quasi certamente i nomi prescelti usciranno dalla lista dei 76 manager migliori predisposta dall’Agenas. La scorsa settimana sono stati nominati due degli “esclusi eccellenti”: Angelo Aliquò d.g. alla Seus , la società interamente pubblica che gestisce il 118 e Vittorio Virgilio alla guida del San Raffaele Giglio di Cefalù.
In un comunicato stampa, il presidente Crocetta lascia intendere che ci saranno altri stravolgimenti riguardo alla rete ospedaliera territoriale. Il nuovo documento dovrebbe contenere le mediazioni imposte dalla politica, dopo che il piano elaborato originariamente dall’assessore Borsellino era stato clamorosamente bocciato e rispedito al mittente dalla Commissione Sanità dell’Ars, presieduta dal Pd Digiacomo.
“Il nostro obiettivo – affermano Crocetta e Borsellino – è quello di migliorare la sanità siciliana, attraverso meccanismi che tengano conto delle vocazioni territoriali e dei bisogni dei cittadini. Particolare attenzione verrà data ai punti nascita per i quali sono stati determinati in questi anni tagli che non hanno tenuto in debita considerazione la condizione dei territori, con evidenti difficoltà di accesso e spesso disagiati, senza assicurare alla popolazione un rispetto degli standard di sicurezza”.
Di fatto, una vistosa correzione di rotta anche rispetto alla precedente gestione che era stata avallata e condivisa dal Ministero, soprattutto sulla chiusura dei punti nascita. L’argomento aveva creato molti malumori ma era sembrato ineluttabile per adeguare la Sicilia agli standard nazionali di sicurezza e per questo motivo era stato inserito nel Programma Operativo stilato dall’allora direttore generale Borsellino che ora, evidentemente, ha cambiato idea strategica.
Sulla tempistica della riorganizzazione, il Governo specifica: “Tali criteri verranno illustrati nel giro di una settimana alla commissione sanità all’Ars e all’opinione pubblica, attraverso la stampa. Subito dopo si procederà alle nomine”.
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