L’Iran interromperà la sua attività di arricchimento dell’uranio al 20 per cento a partire da oggi. L’annuncio è arrivato direttamente dal capo dell’Agenzia atomica iraniana Ali Akbar Salehi che ha precisato che da “oggi a mezzogiorno si arresterà volontariamente la produzione di uranio arricchito”. Una decisione in linea con quanto stabilito nell’accordo con il 5+1 sul programma nucleare iraniano.
Intanto il Paese mediorientale ha accettato l’invito dell’Onu a Ginevra 2, la conferenza di pace sulla Siria che si terrà mercoledì a Montreux. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha spiegato che, dopo diversi colloqui con il ministro degli Esteri iraniano, Mohammada Javad Zarif, Teheran ha accettato l’invito formale dell’Onu. Non senza problemi da parte dell’opposizione siriana che, irritata per questa decisione, ha deciso di boicottare l’evento “fin quando Ban Ki-moon non ritirerà il suo invito all’Iran”.
Al fine di evitare una situazione di questo tipo gli Stati Uniti hanno chiesto a Teheran di sostenere “esplicitamente e pubblicamente il governo di transizione in Siria, pena la revoca dell’invito”. Jen psaki, portavoce del Dipartimento di Stato americano ha espresso la sua preoccupazione per l’appoggio dell’Iran “alla brutale campagna del regime di Assad contro la propria gente che ha alimentato la crescita dell’estremismo e dell’instabilità nella regione”.