L’esordio di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan, contro il Verona, porta subito tre punti alla classifica rossonera. Certo, una vittoria frutto di un calcio di rigore trasformato da Balotelli, ma che serve a far morale e a far partire bene la nuova avventura dell’ex numero 10 rossonero.
Il rigore da tre punti del centravanti della nazionale arriva a soli 8 minuti dal termine, provocato da un fallo di Gonzalez su Kakà, astuto quest’ultimo a costringere il suo marcatore al fallo in una zona decentrata dell’area di rigore dove avrebbe potuto fare ben poco.
Fredda la trasformazione di Balotelli che spiazza Rafael. Fino a quel momento si tanto dinamismo da parte del Milan ma poca concretezza sotto porta. Seedorf si presenta con un 4-2-3-1 molto offensivo che vede in campo contemporaneamente Kakà, Honda e Robinho dietro Balotelli.
Mandorlini di contro schiera i suoi con il consueto 4-3-3 che deve però fare a meno di Luca Toni influenzato. Cacia, il suo sostituto, fa quello che può ma la differenza tra i due è come il giorno e la notte. Il tecnico gialloblu si affida molto al contropiede, sfruttando la velocità dei suoi esterni, in particolare Iturbe e Romulo sull’asse di destra, che mette in difficoltà la difesa rossonera in più d’un’occasione.
Le palle gol create dal Milan non sono moltissime ma arrivano sempre a seguito di buoni spunti frutto di fraseggi insistiti. È palpabile l’idea di gioco che Seedorf sta cercando di dare alla sua squadra.
Qualche pericolo alla porta di Abbiati lo porta anche il Verona, ma sono solo azioni estemporanee a seguito di veloci contropiede. L’abilità dei gialloblu nell’erigere contemporaneamente un muro difensivo dove impattano i quattro giocatori offensivi del Milan è esemplare.
Fino a quel punto sono tanti i tentativi da fuori area portati soprattutto da Montolivo. Pochi comunque i grattacapi per Rafael. Fino all’82’ quando arriva l’episodio decisivo. Gonzalez è troppo irruento su Kakà e permette a Balotelli di tornare al gol dal dischetto.
Un buon esordio per Seedorf, dicevamo. Ma il lavoro da fare è tanto. Il Verona ha poco da recriminare. Senza quell’ingenuità sarebbe uscito da San Siro con un buon pareggio.