Il Consiglio dei ministri ha approvato il Dl che permetterà a 52 mila italiani, tra docenti e personale Ata non solo di mantenere i livelli retributivi attuali ma soprattutto di non restituire gli aumenti di stipendio ricevuti nel 2013.
Un mini-decreto in due articoli. Il primo al comma 1 recita: “Non sono adottati i provvedimenti di retrocessione a una classe stipendiale inferiore del personale scolastico interessato dalla predetta sessione negoziale che ne abbia acquisita una superiore nell’anno 2013 in virtù dell’anzianità economica attribuita nel medesimo anno”.
Ma non è tutto. Gli importi che sono stati trattenuti sulla busta paga di gennaio 2014 verranno nel riaccreditati tra pochi giorni. La norma infatti precisa che “non sono, inoltre, adottati i provvedimenti di recupero dei pagamenti già effettuati a partire dal primo gennaio 2013 in esecuzione dell’acquisizione di una nuova classe stipendiale”.