Il presidente della Rap, Sergio Marino, risponde all’associazione Mobilita Palermo, che ha raccolto mille firme di cittadini per chiedere il licenziamento dei netturbini ‘fannulloni’. “Non è mortificando un’intera categoria di lavoratori che si potrà ricostruire il decoro della città, quanto piuttosto attraverso una sinergica collaborazione tra addetti e fruitori del servizio”.
“I precedenti storici che hanno determinato la nascita di Rap – prosegue Marino – incidono gravemente sui tempi di realizzo dei nuovi obiettivi societari. Rap è una recente realtà che sorge sulle ceneri di uno dei più grossi fallimenti (Amia, n.d.r) registrati su territorio nazionale e la continuità dei servizi, seppure non in maniera ottimale, si è potuta garantire solo grazie all’impegno e al senso del dovere profuso da tutti i lavoratori del gruppo Amia che hanno lavorato incessantemente nonostante la precarietà degli strumenti a disposizione”.
“I casi di ‘fannulloneria’, che rappresentano una inaccettabile eccezione – conclude – sono oggetto di costante attenzione da parte dei vertici aziendali che, nel rispetto della normativa e del vigente contratto di lavoro, adottano tutte le misure reprimende necessarie. Pertanto, si invitano tutti i cittadini ad esprimere la partecipazione civica attraverso strumenti più costruttivi quali, ad esempio, la sensibilizzazione di quella parte di cittadinanza irrispettosa delle regole di conferimento”.
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Pur avendo firmato la petizione, sono d'accordo con Marino. Tutte le associazioni della Palermo civile si dovrebbero mobilitare per sensibilizzare la gente a rispettare le elementari regole di civiltà.
Perchè mobilta Palermo non fa cacciare i circa 90 deputati dell'ars che si fregano i nostri soldi????--- perchè mobilta Palermo non fotografa le centinaia di cittadini che conferiscono fuori orario??? perchè mobilita Palermo non fotografa tutti quei cittadini che scaricano per strada l'incredibile formando discariche abusive??? non credo che il problema si possa risolvere con questa raccolta di firme meschine e senza cognizione di cause -- i dipendenti beccati a lavorare poco o addirittura a non farlo saranno sicuramente sanzionati o licenziati ma per questi 30 ce ne sono altri 2370 che ogni giorno vengono mortificati dagli incivili cittadini palermitani e dalla vergognosa amministrazione comunale che attacca i lavoratori perchè sa di avere tantissime colpe!
Grazie sig presidente finalmente un'adeguata difesa per chi lavora!!!
Io da cittadino, non capisco perché non si possa licenziare chi non fa il proprio lavoro. E' anche per questi motivi che siamo in queste condizioni. Ogni giorno per un operatore ecologico che lavora ne vedo altri 2 accanto a non fare nulla e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Invece di criticare Mobilita Palermo che si fa sempre in quattro per i propri cittadini, cercando anche di sensibilizzare la cittadinanza su temi fondamentali e caldi per la città, perché chi di dovere non butta fuori i finti lavoratori? Vorrei proprio sapere quali sono le misure reprimende attuate dall'amministrazione Rap per contrastare questo fenomeno. A Palermo si cerca spesso il posto fisso per poter non fare nulla tutto il giorno. E' ovvio che il discorso non vale per tutti, ma il fenomeno è palesemente più diffuso che altrove. Il colmo è che adesso la colpa è di questa associazione che dovrebbe mandare a casa tutti i politici, che sono i rappresentanti dei siciliani. Forse per queste cose dovrebbe mobilitarsi tutta la cittadinanza non lasciando un onere simile ad un'associazione, che già fa il possibile per la città.
@dott. Marino
Di politici che si ergono a difensori di una categoria ne sono piene le amministrazioni pubbliche, di amministratori che si sentono responsabili di disservizi e che confortano la collettività con soluzioni efficaci (e non propaganda) ne sentiamo tutti la mancanza.
Per altre osservazioni concordo con l'approccio di collaborazione promosso da Mobilità Palermo di cui riporto l'articolo:
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2014/01/29/dott-marino-rap-ma-quale-mortificazione-passiamo-ai-fatti-allora/