Il ministro Nunzia De Girolamo entra in un’aula semi deserta alle 9.17 per affrontare quello che, fino ad oggi, sarà il suo giorno più duro da ministro della Repubblica. Ad accoglierla con grande calore Renato Brunetta e il ministro Andrea Orlando, Nunzia De Girolamo ha preso poi posto in attesa di riferire in aula sulla vicende che la vedono coinvolta sui fatti dell’Asl di Benevento.
“La mia vita è stata travolta da un linciaggio senza precedenti – dice Nunzia De Girolamo – sono qui per spiegare che mai, mai e poi mai ho abusato del ruolo di deputato e mai mai e poi mai ho violato la Costituzione”: è così che il ministro ha iniziato la sua difesa alla Camera dei deputati per rispondere all’interpellanza parlamentare sul suo coinvolgimento nell’inchiesta.
“Con la forza della mia pulizia interiore sono qui per difendere il mio onore, la mia dignità, la mia onestà – ha aggiunto il ministro. – Nutro da sempre considerazione quasi sacra nei confronti della magistratura,e con la coscienza in pace, pur con il cuore in subbuglio , parto proprio da quanto successo per spiegare la mia posizione”. Il ministro ha detto anche di non avere in nessun modo esercitato pressioni sugli enti sanitari beneventani, mentre sulla truffa all’Azienda sanitaria locale di Benevento “riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me – spiega De Girolamo – frutto di un complotto ai miei danni”. Inoltre, secondo il titolare del dicastero delle Politiche agricole, l’inchiesta sarebbe partita da intercettazioni “illecite, che riguardano aspetti e considerazioni di carattere privato che sono state rese pubbliche”.
Sulle riunioni che si sono svolte nella sua abitazione, Nunzia De Girolamo ha raccontato che si trattava di situazioni di carattere private. “È avvenuto che io abbia tenuto riunioni in casa – spiega il ministro – in quanto soffrivo di una particolare patologia post partum che mi impediva spostamenti”. E proprio su queste riunioni tenute nella susa casa, prosegue “sono state estrapolate una serie di espressioni che collegate tra loro offrono un suggestivo richiamo giornalistico, ma non sono la verità. Il mosaico si vede nel suo insieme”.
E sulle nomine ai vertici dell’Asl, De Girolamo aggiunge: “Non posso negare che mi sia stato da più parti richiesto di intervenire per far avere incarichi nelle strutture sanitarie: ho sempre detto no. E forse oggi mi fanno pagare anche questo”. Sugli appalti del 118 denuncia di stare pagando “lo scotto” per avere tentato di dare risposte alle pressioni sociali dei lavoratori che “rivendicavano retribuzioni non pagate da parte della Sanit”.
Sulla questione legata a Pisapia il ministro sostiene che: “Il signor Pisapia già un mese prima delle riunioni in questioni, aveva autonomamente assunto un provvedimento con cui prorogava il servizio fino al 31 dicembre. Costui è venuto in casa mia munito di registratore, già consapevole di aver fatto la proroga, per poter poi usare quelle registrazioni per le sue attività delinquenziali. Non esiste nessun direttorio politico-partitico”.