“La legge di stabilità votata la scorsa notte dall’Aula di Palazzo dei Normanni rappresenta una svolta storica della nostra Regione nella direzione dell’integrazione e del rispetto dei diritti civili, ma che non ha dimenticato le emergenze sociali e lo sviluppo”. Così il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi.
Il giorno dopo l’approvazione di Bilancio e Finanziaria all’Assemblea regionale siciliana è tempo di commenti, dichiarazioni, apprezzamenti e polemiche. “Una Finanziaria che integra i servizi sanitari con quelli socio-assistenziali, che riconosce le coppie di fatto, finanzia un fondo per le disabilità e vara importantissime misure a favore delle categorie più deboli – spiega Gucciardi – dimostra di voler fronteggiare situazioni di disagio sociali sempre più diffuse. Non sono mancate inoltre misure per lo sviluppo”, anche se il Parlamento alla fine non ha approvato la misura salva-imprese proposta dal governo, scatenando l’ira dell’assessore all’Economia Luca Bianchi. “È una responsabilità esclusiva delle opposizioni: Nuovo centrodestra, Forza Italia e M5s hanno fatto una battaglia di principio contro le imprese della Sicilia, senza apporre giustificazioni”.
“È una Finanziaria che ha dato sicurezza ai conti ed esprime una chiara idea di Governo”, afferma il presidente dell’Udc all’Ars, Lillo Firetto, a capo del gruppo del partito alleato di Crocetta. E sempre dalla maggioranza che sostiene il governatore Crocetta, l’approvazione degli alleati di Articolo 4, guidato da Lino Leanza. “Quella approvata nella notte è una finanziaria che ha il grande merito di aver evitato, dopo 10 anni ininterrotti, il ricorso all esercizio provvisorio ma questo non è l’unico risultato raggiunto con questa norma. Con il bilancio di previsione 2014 e le norme collegate si è evitata la macelleria sociale pur operando consistenti risparmi e, in taluni casi, subendo tagli anche onerosi per la Sicilia. Concluso questo percorso bisogna passare alla fase due, quella dello sviluppo. Occorre predisporre interventi a favore dell’economia siciliana e delle imprese e varare un grande piano strategico per il lavoro”.
Meno entusiaste e più critiche le opposizioni. “Abbiamo portato a casa un risultato importante, e non per merito della maggioranza. Ricordo – ha detto il deputato regionale Vincenzo Vinciullo (Ncd) – che ieri notte in Aula erano soltanto 39, se noi avessimo deciso di abbandonare l’Aula, oggi i documenti economici non sarebbero stati approvati. Per questo mi aspettavo da Crocetta un momento di generosità, che riconoscesse che la sua maggioranza, litigiosa e spesso inesistente, è stata aiutata. Un risultato raggiunto non dal governo ma da tutti i deputati, anche grazie all’opposizione che ha tenuto un atteggiamento serio e coerente”.
Ancora più duro il commento del gruppo Pds-Mpa dell’Ars. “Quella approvata stanotte – dicono Roberto Di Mauro e Toti Lombardo – è una manovra finanziaria nata male e finita peggio, che passerà alla storia per una lunga serie di interventi-spot che ben poco incideranno sulla realtà socio-economica della Regione e che certamente non affronta il nodo centrale dello sviluppo e del rilancio dell’economia, anzi rischia di affossare ulteriormente le prospettive di rilancio”. “Per fortuna – aggiunge – le opposizioni sono riuscite in alcuni casi a limitare i danni, costringendo il governo a correggere alcuni macroscopici errori, ma purtroppo il complesso della manovra resta di bassissimo profilo e pieno di tante incognite”.