Gli operai AnsaldoBreda di Carini sono “salvi”. Da domani potranno tornare a lavorare allo stabilimento di Carini in attesa di un chiarimento definitivo sul loro futuro. In una riunione fiume, iniziata alle 16 di ieri pomeriggio e conclusa all’1.20 di questa notte, si sono gettate le basi per un futuro dei 147 lavoratori in cassa integrazione.
Alla riunione erano presenti i sottosegretari allo Sviluppo economico Simona Vicari e Claudio De Vincenti, l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana, Laura Vancheri, gli onorevoli Giuseppe Lumia e Davide Faraone, l’intera direzione di AnsaldoBreda, le Rsu di Palermo insieme ai lavoratori che hanno manifestato al Ministero e ai rappresentanti sindacali.
Come ha confermato Giancarlo Campagna della Fim-Cisl “non potevamo accettare la cassa integrazione per i lavoratori in attesa di una seconda convocazione per discutere del nostro futuro. Ci siamo ribellati ad alta voce e, grazie all’intervento forte del sottosegretario Vicari che si è schierata al fianco degli operai di Carini, siamo riusciti a ottenere una soluzione che ci soddisfa per il momento”.
Gli operai di Ansaldobreda riprenderanno il loro lavoro da domani come dipendenti dell’azienda a tutti gli effetti. Ma il futuro dei lavoratori rimane ancora da scrivere: “Giorno 21 – spiega Campagna – ci sarà un incontro tra Finmeccanica e i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Da questa riunione ci aspettiamo che Finmeccanica si adoperi per l’effettiva salvaguardia dello stabilimento di Carini all’interno del gruppo AnsaldoBreda in vista del rilancio dell’azienda. Il giorno dopo ci sarà un nuovo tavolo al Ministero dove cercheremo di capire se esiste un futuro industriale per Palermo. In questo caso accetteremo anche la cassa integrazione che dovrà comunque essere utilizzata in maniera più equa”.
“Infine – conclude Campagna – a fine gennaio ci sarà un incontro tra i rappresentanti di tutti gli stabilimenti di AnsaldoBreda per cercare di capire definitivamente che situazione ci troveremo davanti nei prossimi mesi”.
In questo momento rimane comunque un dato di fatto: gli operai AnsaldoBreda conservano le loro posizioni occupazionali e Campagna plaude all’intervento del sottosegretario Vicari: “In quanto siciliana ci ha tenuto a sottolineare che la nostra regione sta già pagando un prezzo troppo alto a causa del deserto industriale che si sta venendo a creare. È stato un intervento decisivo”.
“Se gli impegni assunti da governo nazionale e regionale, da Ansaldo Breda e Finmeccanica andranno rispettati, allora potremo tirare un sospiro di sollievo”, esprime la sua soddisfazione anche Vincenzo Comella, segretario regionale della Uilm Sicilia, che aggiunge: “Il prossimo incontro è previsto il 21 gennaio a Roma. L’intesa non risolve certo i problemi dello stabilimento palermitano ma avvia un confronto. Di certo la parte più importante dovrà farla la Regione che si è impegnata a rinnovare il settore ferroviario e a fare investimenti produttivi per migliorare servizi efficienti ai cittadini e un futuro ai lavoratori”.