È durato davvero poco l'”idillio” tra Angelino Alfano e Matteo Renzi. Il leader di Nuovo centrodestra attacca il nuovo segretario del Partito democratico dai microfoni di Radio anch’io, nel corso di un’intervista rilasciata ad Antonio Preziosi.
Alfano non accetta che sia Renzi a dettare l’agenda del governo Letta e lo fa presente senza mezzi termini: “Noi non vogliamo dettare legge ma neanche subire quella degli altri. Se i punti di compromesso saranno ragionevoli, manderemo avanti il governo ma se il governo si paralizza o prevale l’arroganza di chi dice ‘o le proposte Pd o non si va avanti’ allora noi saremo i primi a dire che noi non andiamo avanti”.
Alfano avverte Renzi che “il tempo dei dettati è finito dalle elementari”, ma soprattutto che “l’arroganza non paga”. E attraverso una metafora lo mette in guardia da quello che potrebbe accadere alle prossime elezioni: “Gli italiani hanno nelle urne lo spray al peperoncino per far scappare gli arroganti”.
Sempre in tema di governo Letta, il leader Ncd è convinto che “le cose fatte sono tante e che Renzi e Letta, nelleloro funzioni di segretario del Pd e presidente in quota Partito democratico, devono andar bene per il bene dell’Italia. Se vanno d’accordo il governo va meglio. Al contrario se si viene a creare una gara su chi mantiene o toglie la sedia all’altro, allora il governo va in fibrillazione e le cose si complicano per gli italiani”. E i cittadini “hanno già pagato due volte per le competizioni del Pd”.
“Ho letto anch’io di un possibile avvicendamento tra Letta e Renzi a Palazzo Chigi – aggiunge Alfano – e mi rendo conto che il Fantacalcio si fa anche nella politica. Beh, io al Fantacalcio preferisco il calcio vero”. E su un possibile rimpasto di governo: “Sono a conoscenza di questa possibilità, ma penso anche che tutti lo vogliono ma nessuno lo dice”.
Per quanto riguarda invece gli equilibri all’interno del centrodestra, Alfano rivendica al suo partito il ruolo di formazione “decisiva per la sopravvivenza del governo e per il futuro del successo del centrodestra”. E ribadisce che “noi siamo ai ddl e non alle chiacchiere”.