Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 anni assassinata martedì scorso al cimitero di Catania aveva con sé un borsello con denaro e oggetti personali. L’assassino potrebbe averlo portato via, nel tentativo di rapinarla, probabilmente perché ne conosceva il contenuto.
Stamattina è stato fatto un sopralluogo nell’appartamento di via Macello 10 dove Maria Concetta Velardi viveva assieme al figlio, Angelo Matà sottufficiale della Marina militare.
Intanto riguardo la pista passionale seguita dagli investigatori della Squadra Mobile, è emerso che la vedova fosse stata oggetto delle attenzioni di un venditore ambulante, che avrebbe però già fornito agli investigatori già un alibi.
Lo studio Lipera che assiste il figlio della vittima e che sta seguendo la pista passionale ha tracciato un profilo psicologico dell’assassino che potrebbe essere quello dell’erotomane, ovvero un uomo spinto dall’amore ossessivo non corrisposto e i comportamenti che ne scaturiscono.
Oggi pomeriggio il medico legale Giuseppe Ragazzi inizierà la perizia necroscopica con l’esame esterno del corpo senza vita di Maria Concetta Velardi per passare poi alla tac, la tomografia per accertare eventuali danni interni al corpo della donna. Domani mattina l’autopsia.