Il sindaco di Licata, in provincia di Agrigento, Angelo Balsamo, è stato arrestato stamattina per corruzione in atti giudiziari. Oltre che di corruzione in atti giudiziari, Balsamo, 58 anni, è accusato anche di falsa testimonianza e truffa.
Sono stati perquisiti lo studio legale, l’abitazione e le auto del sindaco, che svolge la professione di avvocato. Proprio a quest’attività si riferiscono le accuse: già nel maggio scorso la Procura aveva effettuato la prima perquisizione alla ricerca di fascicoli relativi ad alcuni incidenti stradali ma anche le fatture emesse dallo studio legale nei mesi di novembre e dicembre 2011.
Agli arresti domiciliari è finita anche Francesca Bonsignore. La vicenda, infatti, sarebbe relativa a un contenzioso legato a un incidente stradale, sul quale Francesca Bonsignore avrebbe reso una testimonianza falsa per fare lievitare l’indennizzo dell’assicurazione. Agli atti dell’inchiesta vi è anche un video messo in rete in cui si sentono due donne che nello studio legale proprio del sindaco parlano di una causa, di un incidente stradale, del risarcimento e di soldi.
Nell’inchiesta emerge anche il ruolo di due carabinieri della compagnia di Licata, comunque non indagati. Uno dei militari è legato da strettissima amicizia al sindaco di Licata Angelo Balsamo, l’altro da una relazione “affettuosa” con l’altra arrestata. I due (un luogotenente e un maresciallo dell’Arma) nelle indagini sono duramente richiamati dal gip “per la loro condotta omissiva” perchè a conoscenza che il teste dell’incidente era falso e inoltre perchè sarebbero stati “molto ligi” nel comunicare a Balsamo diversi aspetti dell’indagine e nel consigliare la condotta migliore alla Bonsignore.