“Dopo la presentazione della diffida da parte dell’Assostampa siciliana e dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia al sindaco di Adrano, la beneficiaria dell’incarico di portavoce, sprovvista dei requisiti richiesti dalla legge, ha rinunciato ‘per motivi professionali e personali'”. Lo afferma, in una nota, il segretario provinciale di Catania dell’Associazione della stampa.
“Riteniamo che sia una soluzione diplomatica – aggiunge Lo Porto – che evita al sindaco frettoloso di smentire se stesso con un atto di revoca in autotutela, onde scongiurare spiacevoli sviluppi giudiziari. Pubblicamente manifestiamo la nostra disponibilità – annuncia il segretario di Assostampa Catania – di incontrare il sindaco e il suo staff burocratico per illustrare la normativa in materia che ci sembra, tra l’altro, sufficientemente chiara, anche se alcuni amministratori pubblici affetti dalla ‘sindrome del governatore’ mostrano evidenti difficoltà”.
“Bene, farebbe, quindi il sindaco di Adrano, e con lui altri sindaci – conclude Lo Porto – a ripristinare l’ufficio stampa affidandolo a giornalisti iscritti all’Ordine che possano garantire, con correttezza e autonomia, il dovere della Pubblica amministrazione di informare e quello dei cittadini di essere informati”.
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Vorrei ricordare al dott. Antonio Lo Porto che, come prescrive il comma 4 dell'art 9 della legge 150, gli addetti stampa non possono esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche.
Malgrado ciò, molti addetti stampa dei comuni della Provincia di Catania, collaborando anche con giornali e testate locali, violano PALESEMENTE la legge 150.
D
Mi chiedo perché l'Ordine e l'Assostampa non sono mai intervenuti per fare chiarezza su questo tema.