Oltre mezzo secolo di condanne sono stati decise dalla corte d’appello di Palermo che ha processato 16 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorso in associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e traffico di droga.
Il processo, che si svolgeva in abbreviato, nasce dall’ operazione antimafia denominata Addiopizzo V che portò all’ arresto di decine di mafiosi della cosca di San Lorenzo capeggiata dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. L’inchiesta fu avviata sulla scorta dei pizzini trovati nel covo dei fratelli Lo Piccolo.
È stato nuovamente assolto Salvatore Vitale, assistito dall’avvocato Enrico Tignini. Assolti dopo la condanna in primo grado Gaetano Ciaramitaro (che aveva avuto 6 anni), Edoardo La Mattina (2 anni in primo grado), Sergio Messeri (8 anni), Gaspare Pulizzi (2 anni).
Aumenti di pena invece per Filippo Catania (per il quale in primo grado l’accusa di mafia è stata derubricata in favoreggiamento aggravato) da 4 a 8 anni, Gioacchino Morisca (condannato in primo grado solo per estorsione e ora anche per mafia) passato da 5 anni e 4 mesi a 8 anni, Calogero Pillitteri da 6 anni a 6 anni e 8 mesi. Conferme per Gaspare Di Maggio (10 anni), Massimo Giuseppe Troia (5 anni e 4 mesi), Carlo Puccio (8 anni).
Riduzioni di pena per Salvatore Cataldo da 10 anni a 8 anni e 4 mesi, Lorenzo Fazzone da 4 anni e 8 mesi a 3 anni e 4 mesi, Giuseppe Lo Verde da 8 a 6 anni, Vincenzo Pipitone da 6 a 5 anni, Francesco Puglisi da 6 a 5 anni.