Niente maratona notturna per l’Assemblea regionale siciliana. L’esercizio provvisorio non è stato ancora scongiurato, ma il suo spettro sembra allontanarsi. E i parlamentari, approvati alcuni degli articoli più spinosi della legge di stabilità regionale, hanno deciso, dopo una breve conferenza dei capigruppo, di rinviare la seduta a lunedì alle 11, con l’impegno di approvarla entro lo stesso giorno.
All’unanimità è stato dato pieno mandato al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone di dichiarare inammissibili tutti gli emendamenti aggiuntivi nel caso in cui entro le ore 19 “non si riesca a elaborare una sintesi tecnico-politica”. Domani gli uffici dell’Ars, ha spiegato Ardizzone, avvieranno l’esame tecnico di compatibilità delle norme esitate con il bilancio già approvato e in attesa soltanto del voto finale.
È arrivato intanto dall’Assemblea regionale siciliana l’ok all’articolo 30 della legge di Stabilità (o Finanziaria) che prevede la proroga per i precari. La norma stabilisce, in particolare, che il dipartimento regionale del lavoro predisponga l’elenco regionale dei lavoratori socialmente utili e impegnati in progetti di pubblica utilità e che i contratti di lavoro a tempo determinato dei lavoratori possano essere prorogati fino al 31 dicembre 2016.
Stabilita la creazione degli albi e del Fondo da 290 milioni per il 2014 e di una cifra simile nei due anni successivi per garantire le proroghe dei contratti dei lavoratori a tempo determinato degli enti locali. Prevista anche “l’abrogazione delle norme in favore dei lavoratori del regime transitorio dei lavori socialmente utili, con la contestuale istituzione di un fondo straordinario per la salvaguardia di equilibri di bilancio da parte del Dipartimento delle autonomie locali”.
Su richiesta del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e del presidente della commissione legislativa, l’aula ha deciso di ritirare gli emendamenti su espresso impegno dell’assessore al Lavoro Ester Bonafede di un approfondimento nella commissione di merito. La discussione in Aula è stata comunque lunga e articolata per uno degli articoli più attesi della manovra. Una misura concordata con il governo nazionale del premier Enrico Letta, con l’impegno del ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, leader allo stesso tempo dell’Udc siciliano, alleato di maggioranza del governatore.
“La Regione in quanto ente ci guadagna in questa operazione che riguarda i precari. Perchè se favorisce nel tempo la stabilizzazione negli enti locali, si scarica un costo dando peraltro ai Comuni che li assorbono un personale che gli serve. Ma forse i grillini vogliono licenziarli tutti”, ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo stasera all’Ars nel corso del dibattito sulle norme relative ai 22 mila precari degli enti locali siciliani, inserite nella Finanziaria.
“È chiaro, però – ha aggiunto – che dobbiamo dire basta a nuovi precari. Questa emergenza ce la siamo trovata e dobbiamo dare tutti insieme una risposta sociale. Esiste peraltro una copertura legislativa e dobbiamo rispettare un equilibrio sottilissimo, concordato con il governo nazionale. Dobbiamo evitare pasticci”. Crocetta, che nel pomeriggio aveva anche chiesto la revoca dei contratti da colf per i nuovi portaborse dei deputati, ha poi ringraziato “i ministri Delrio, D’Alia, il sottosegretario Vicari, Schifani, Capodicasa “che ci hanno dato una mano a trovare una strada”.
L’Aula prima di aggiornarsi a lunedì ha approvato anche gli articoli 35 e 36 collegati alla materia dei precari: interventi a favore dei lavoratori del bacino Pip-Emergenza Palermo (che continueranno a percepire 832 euro al mese più gli assegni familiari – 64 milioni in tre anni) e degli Asu delle aziende ospedalierie; nonchè interventi per l’occupazione dei lavoratori utilizzati nei cantieri di servizi.