Procede un po’ più speditamente di ieri la discussione in Sala d’Ercole della Finanziaria regionale. Ma gli intoppi non mancano e anche oggi il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, è stato costretto più volte a sospendere ripetutamente e per pochi minuti la seduta. Uno in particolare il tema caldo del dibattito: la possibilità anche per le coppie di fatto di accedere ai mutui regionali agevolati per la prima casa.
Dopo una serie di scaramucce verbali tra deputati di maggioranza e opposizione, e l’intervento del governatore Rosario Crocetta, l’Ars ha approvato con 48 voti a favore e 24 contrari l’articolo 26 della Finanziaria regionale che facilita l’accesso alla prima abitazione alle giovani coppie, anche di fatto, tramite l’integrazione di fondi preposti dall’Irfis, l’istituto di medio-credito regionale, grazie a una convenzione stipulata tra l’Abi e la Cassa depositi e prestiti. I fondi a disposizione per questa misura sono circa tre milioni di euro.
“Una norma rivoluzionaria”, ha esultato il presidente della Regione Rosario Crocetta. “Anche se ben 48 voti a favore contro 24 contrari, sono uno stacco spaventoso”, ha aggiunto. “I franchi tiratori però – ha concluso il governatore – sono stati molti di più nel centrodestra, con qualche fuga fisiologica che attiene la coscienza. Complessivamente ritengo invece che il centrosinistra ha resistito bene”.
Per Nello Musumeci, leader dell’opposizione, “la norma è fuori luogo, si vuole aggirare l’ostacolo per far dire domani a tutti i giornali che la Sicilia e’ all’avanguardia, per la prima volta ha riconosciuto le coppie gay e di fatto, siamo i primi d’Italia, ebbene un parlamento serio queste cose non le consente, il tema è troppo serio, va affrontato a parte, senza la spinta emotiva della fretta. È il primo demoniaco obiettivo che si vuole raggiungere – ha aggiunto – il secondo è equiparare le coppie gay alle famiglie”. Santi Formica, capogruppo della Lista Musumeci, aveva presentato un emendamento che sopprimeva la norma ma è stato respinto con gli altri emendamenti dell’opposizione che sono decaduti.
Antonello Cracolici, del Partito democratico, ha dunque richiamato Papa Francesco: “Chi siamo noi per giudicare?”.
Riscritto e approvato, prima della norma sulle coppie di fatto, anche l’articolo 25 del testo sull’Ircac (Istituto regionale per il credito alle cooperative) che dovrà disimpegnare i circa 30 milioni del fondo unico a gestione separata non utilizzati negli anni. Una parte dei soldi verrà restituita all’Ircac e versata nuovamente nel fondo unico per essere destinate ad iniziative in materia di sviluppo e occupazione, 10 milioni andranno nel bilancio regionale e saranno destinate a misure di sviluppo per il sociale.
Per l’assessore Luca Bianchi “è stato liberato un tesoretto di fondi inutilizzati a valere su una legge degli anni ’80 e dunque non più erogabili. Un’operazione di potenziamento, non di indebolimento dell’Ircac”.