Durante il convegno sull’immigrazione tenutosi questa mattina a Brescia e dove era sopite il ministro Cécile Kyenge si sono registrati forti tensioni all’esterno dell’auditorium san Barnaba. I militanti dei centri sociali e i manifestanti di centro destra sono arrivati al contatto fisico, i manifestanti accorsi per opporsi all’incontro organizzato dall’amministrazione comunale e le sue politiche per i migranti erano circa duecento.
A protestare contro le attività del convegno, tra gli altri, anche l’assessore regionale lombardo Viviana Beccalossi e il consigliere leghista Fabio Riolfi. I militanti di destra, non autorizzati ad arrivare davanti all’auditorium, sono stati allontanati dalla polizia. La questura di Brescia, infatti, aveva autorizzato la manifestazione di Lega Nord, Forza nuova e Fratelli d’Italia, ma senza permettere l’avvicinamento al centro dove si stava svolgendo il convegno sull’immigrazione e le politiche di accoglienza.
I momenti di forte tensione si sarebbero verificati quando alcune persone, di nazionalità straniera, hanno esposto uno striscione, che secondo Viviana Beccalossi non doveva essere esposto. “Siamo stati insultati solo perché stavamo aspettando l’uscita del Ministro – spiega Beccalossi – Quando a Brescia è arrivato Berlusconi sono stati fatti entrare in piazza manifestanti che si sono permessi di sputare a Ministri della Repubblica. Rispetto l’operato delle forze dell’ordine, ma – conclude – a pochi mesi di distanza sono stati usati due pesi e due misure”.
Per Fabio Rolfi “il Ministro Kyenge è un pericolo per le sue idee di apertura indiscriminata agli stranieri”, ma la risposta del ministro non si è fatta attendere. “Io rappresento un’istituzione – spiega Cécile Kyenge – Quindi quando si vuole parlare con un’istituzione si va dall’istituzione”.