I prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie italiane nel terzo trimestre del 2013, sia come investimento che ai fini abitativi, hanno registrato un calo dell’1,2 per cento rispetto al secondo trimestre e nel confronto su base annua è del 5,3 per cento. Secondo i rilevamenti la flessione congiunturale nel terzo trimestre 2013 è l’ottava consecutiva.
La portata e l’ampiezza della flessione registrata nel terzo trimestre è doppia rispetto a quella rilevata nel periodo precedente, dallo 0,6 per cento all’1,2 per cento. Secondo l’Istat questo andamento va imputato, almeno in parte, ad alcuni fattori stagionali. La riduzione dei prezzi su base annua, invece, è pari al 5,3 per cento, la settima riduzione consecutiva, ma registrando ad un dato più contenuto rispetto a quello del secondo trimestre 2012 dove la variazione negativa era del 5,9 per cento.
Il calo congiunturale è gravato sopratutto dalle diminuzioni dei prezzi delle abitazioni “vecchie” del 6,8 per cento, mentre le nuove costruzioni registrano -0,5 per cento. All’interno di una situazione generale di diminuzione dei prezzi, che anche nei primi giorni del 2014 non lascia ben sperare, la riduzione dell’ampiezza della flessione tendenziale si registra sia per i prezzi delle abitazioni esistenti, sia per quelle nuove che calano del 2 per cento, rispetto al -2,2 per cento del secondo trimestre.