Prosegue la spirale negativa che sta investendo l’occupazione nel settore alberghiero. Dopo i licenziamenti avviati nei giorni scorsi da Nh Hotel, anche la catena italiana Atahotel ha deciso di licenziare 81 lavoratori – su un totale di 384 addetti – coinvolti dalla procedura di mobilità avviata dall’azienda turistica che di fatto si è conclusa ieri con un verbale di mancato accordo siglato al ministero del Lavoro. “A nulla è servito – spiegano i sindacati – il parere positivo del ministero del Lavoro che ha giudicato credibili e praticabili gli strumenti proposti dalla delegazione sindacale, dichiarando la disponibilità a concedere la cassa integrazione in deroga, per un primo periodo di 3 mesi, a partire proprio dal 9 gennaio”
La recente acquisizione della catena, in forte difficoltà economica e con una forte presenza di servizi alberghieri in outsorcing – ex proprietà della famiglia Ligresti – effettuata dal Gruppo Unipol non ha sortito gli effetti del piano industriale presentato ai sindacati dal gruppo assicurativo per il rilancio delle strutture alberghiere che avrebbe dovuto riguardare i 5 Hotel business ed le 15 strutture ricettive prevalentemente di categoria quattro stelle.
Le segreterie nazionali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil giudicano “inaccettabile ed incomprensibile la posizione della azienda” e pertanto proclamano da subito lo stato di agitazione e uno sciopero con assemblea dei lavoratori di 4 ore da effettuarsi oggi. Successivamente i sindacati proclameranno ulteriori mobilitazioni anche per spingere Unipol a ritornare sui propri passi e arrivare a una soluzione condivisa della vertenza.
“La nuova proprietà Unipol di Atahotel – proseguono – non si è resa disponibile ad utilizzare la cassa integrazione in deroga, volendo invece da subito procedere alla messa in mobilità degli addetti dichiarati in esubero. Infine, il ministero del Lavoro, preso atto dell’indisponibilità assoluta dell’Azienda, ha stilato un verbale di mancato accordo esprimendo un oggettivo rammarico per la conclusione negativa della vertenza ed ha eccezionalmente dichiarato la propria disponibilità a riaprire il confronto a fronte di un ripensamento della posizione sostenuta da Unipol/Atahotel, su richiesta delle parti”.
Allo stato attuale Atahotel ha la facoltà di attivare i licenziamenti. “C’erano tutte le condizione per addivenire ad un’intesa e scongiurare gli esuberi dichiarati anche attraverso l’utilizzo di strumenti di sostegno al reddito – ha denunciato il funzionario della Fisascat, Cisl Elena Maria Vanelli – Risulta quindi incomprensibile, oltreché miope, l’atteggiamento di totale chiusura del Gruppo Unipol. Auspichiamo che la proprietà accolga l’invito del dicastero e ritorni sui propri passi”.
“Nell’incontro di oggi non si poteva non ribadire l’assoluta contrarietà al piano proposto da Acqua Marcia poichè le misure proposte, che secondo il Gruppo dovrebbero contenere gli effetti di riduzione del personale, avrebbero devastanti ricadute sull’intera platea dei lavoratori”. Così Mimma Calabrò segretario generale della Fisascat Cisl Regionale, commenta l’incontro tra i sindacati e il gruppo Acqua marcia, proprietario di alcuni alberghi come Hotel des Palmes e Villa Igiea. “La Fisascat – aggiunge – è pronta ad intraprendere tutte le azioni ritenute opportune per tutelare i livelli occupazionali laddove non si dovessero trovare soluzioni che possano garantire i lavoratori”.