È una discussione senza termine quella che sta andando in scena all’Assemblea regionale siciliana e che ha come tema la Finanziaria regionale. Pochi gli articoli approvati rispetto ai 48 definitivi. Non senza scambi di vedute anche accesi. Alla fine più che la politica poté la stanchezza e alle 22:32, dopo la richiesta ufficiale della II Commissione, il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, ha disposto il rinvio della seduta a venerdì mattina alle 10. prima dell’aula si riunirà la capigruppo.
Ma, come scritto in precedenza, alcune norme sono state approvate. Poche, è vero. Ma alcune abbastanza rilevanti.
La Regione siciliana potrà accendere un mutuo di 90 milioni di euro per finanziare parte delle spese d’investimento di Comuni e Province.
La norma, approvata dall’Ars, è contenuta nella legge di stabilità, in discussione in aula. Inizialmente il governo aveva previsto 60 milioni di euro, somma aumentata a 90 milioni con la riscrittura della norma.
Tagliati anche 58 posti di posti di coordinatore sanitario e amministrativo nella sanità. Con 38 voti a favore e 32 contrari, l’Ars ha approvato la norma della legge di stabilità che sopprime queste figure; i risparmi di spesa serviranno a finanziare le attività sportive dei disabili e delle persone affette da autismo.
La norma, sostenuta dai CinqueStelle, ha passato lo scoglio del voto segreto, richiesto dal deputato del Pdl-Fi, Giorgio Assenza. In aula l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, aveva difeso la norma, contro cui si erano espressi in modo trasversale diversi esponenti di maggioranza e opposizione. Ma il tentativo di sopprimere la norma con un emendamento era fallito.
Tagliati 100 milioni di euro alla spesa per i beni e servizi: 70 milioni in meno al settore farmaceutico e 30 recuperati da altri comparti. Le risorse comunque rimarranno all’interno del fondo sanitario e saranno destinati all’assistenza socio-sanitaria.
Approvata la norma sui Forestali. Come concordato con la maggioranza, in particolare col Pd, il governo aveva riscritto il testo dopo un confronto con le organizzazioni sindacali. Al comparto vengono destinati 180 milioni di euro, con un taglio di 50 mln rispetto all’anno scorso. Bloccati per due anni gli aumenti contrattuali, via libera invece al turnover, partendo dalle fasce più deboli e restrizioni sui rimborsi chilometrici ai Forestali per raggiungere il posto di lavoro, la distanza non può essere superiore ai 15 chilometri.
Passa anche un subemendamento del Pd per la vendita del legno dei boschi a scopi energetici. “Sono soddisfatto, sui Forestali abbiamo fatto cambiare marcia al governo”, dice Vincenzo Vinciullo, deputato regionale Ncd. “Il governo in aula ha accolto una serie di emendamenti che in commissione Bilancio non erano stati inizialmente accolti: l’importante è avere raggiunto l’obiettivo – afferma – La reintroduzione del turn-over e l’abolizione dell’odioso limite di età per gli antincendio che avrebbe escluso anche gli idonei, sono risultati importanti. Resta un dato: mancano 50 milioni di euro, quando arriverà in aula un ddl organico sui lavoratori forestali, dovremo recuperare queste somme”.
Bloccato il salario accessorio per tre anni dei dipendenti e dei dirigenti degli enti della Regione. La norma è contenuta nell’articolo 11 della legge di stabilità, approvato dall’Ars. Fino al 2016, questo personale non potrà percepire un salario accessorio superiore al 15% di quello corrisposto ai regionali. Tra gli enti coinvolti, il Consorzio autostrade, le Camere di commercio, gli enti parco.
Ulteriori tagli per 60 milioni di euro sono stati apportati ad alcuni capitoli del bilancio per aumentare il fondo a copertura dei residui attivi, crediti difficili da esigere accumulati negli anni passati ma sui quali il governo Crocetta continua a subire pressioni dal commissario dello Stato e dalla Corte dei Conti.
L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, e il suo staff hanno lavorato l’intera giornata per recuperare le somme che si andranno ad aggiungere ai 40 mln già appostati nel fondo residui attivi, che sale così a 100 mln. Ma potrebbe non bastare. Questi nuovi tagli alla spesa si sommano a quelli già attuati dal governo, pari a 300 mln di euro, necessari a coprire la norma per la proroga dei 24 mila precari degli enti locali. Inoltre, il governo è stato costretto ad accantonare una spesa pari a 550 milioni di euro a garanzia di entrate oggetto di trattativa da parte della Regione con lo Stato sulla cessione di quote di patto di stabilità, fino al 30 giugno.