È ripreso all’Ars l’esame del Bilancio, dopo la sospensione voluta ieri a tarda sera dalle opposizioni. Ma il clima è teso. Non c’è ancora un accordo sulla manovra finanziaria: malumori si registrano tra deputati dell’opposizione ma anche della maggioranza, col governo impegnato in una trattativa che non ha ancora prodotto una intesa. E il clima di incertezza sulla Finanziaria si riflette sulla discussione degli articoli del Bilancio.
Protagonista del primo scontro in Aula è proprio il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. Parlando dal pulpito, il deputato del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio, ha contestato un emendamento aggiuntivo del governo che aumenta di 2 milioni il budget destinato all’Ars, portandolo da 147 a 149 milioni, citando alcune voci di spesa, tra cui quella relativa alla Fondazione Federico II. “E’ immorale, è uno schiaffo all’intelligenza nostra e dei siciliani”, ha detto l’esponente grillina.
Immediata la replica del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che urlando ha replicato: “Lei ha fatto uno show”. Ardizzone, anche citando gli esercizi dell’ex presidente Francesco Cascio, ha ricordato i tagli al bilancio del Parlamento fatti negli ultimi anni leggendo i dati degli ultimi esercizi: 162,25 mln nel 2010, 162,2 mln nel 2011, 162 mln nel 2012, 152 mln nel 2013 e 149 mln nel bilancio di previsione per il 2014. “Morale da quel pulpito non ne accetto da nessuno, cerchiamo di verificare gli atti”, ha affermato Ardizzone rivolgendosi al deputato pentastellato e ha concluso: “Io sono molto orgoglioso del lavoro svolto dal direttore generale Francesco Forgione (direttore generale della Fondazione Federico II, n.d.r.).
Nel corso dell’animato dibattito, sono stati approvati quattro emendamenti governativi all’articolo uno e l’intero articolo. È stato respinto, invece, l’emendamento del M5S per la soppressione dell’aumento di 2 milioni di euro dei trasferimenti all’Ars. Sono stati invece approvati tre dei quattro emendamenti che prevedono la riduzione delle entrate per concessioni demaniali.
Intanto, in cerca di un accordo sulla Finanziaria, colloqui e riunioni informali si susseguono da ieri sera, ma la strada sembra in salita. “Per me il bilancio poteva già essere approvato ieri sera come concordato, ma il presidente dell’Ars ha accolto la richiesta di sospendere i lavori”, ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
Un pezzo della maggioranza, in particolare, contesta al governo di avere portato all’Ars una manovra senza averla concordata con gli alleati, soprattutto alla luce di margini finanziari molto stretti che limitano la spesa. Tra i deputati c’è chi rileva che nella legge di stabilità non ci sono alcuni emendamenti approvati dalle commissioni di merito e che non comportavano aumentano di spesa.