Si è conclusa, in concomitanza con la fine dell’anno, l’operazione complessa denominata “Clear Label”, disposta su scala nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e coordinata a livello regionale dalla Direzione Marittima di Palermo. I nuclei ispettivi pesca della Guardia Costiera di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela e gli uffici marittimi dipendenti hanno effettuato controlli a 360 gradi sulla cosiddetta filiera della pesca con l’obiettivo primario di prevenire situazioni di pregiudizio per i consumatori durante le festività natalizie e, nel contempo, garantire gli operatori del settore ittico, privilegiando, quindi, il controllo di tutti i punti vendita interessati dalla somministrazione di prodotti ittici al consumatore.
Nel dettaglio, per contrastare le frodi alimentari e permettere la rintracciabilità oltre che assicurare la qualità, la provenienza e la freschezza del prodotto ittico, i controlli degli uomini e donne della Guardia Costiera si sono concentrati sui ristoranti, locali tipici, osterie, trattorie, punti di ristoro turistici, locali etnici e sushi, hotel con ristorazione, supermercati, discount, grande distribuzione, pescherie, mercati rionali, punti vendita surgelati, grossisti e piattaforme logistiche nonché sul fenomeno degli ambulanti di pesce su strada, anche al fine di tutelare gli operatori commerciali della pesca che lavorano nell’alveo della legalità.
Questo il dettaglio dell’operazione:
Da segnalare, nell’ambito di tali controlli, alcuni casi particolari ovvero:
È stata svolta una intensa attività di controllo anche nell’entroterra, in alcuni paesi collinari e montani tra cui Lercara Friddi, Monreale, Piana degli Albanesi, Belmonte Mezzagno, Altofonte e Partinico. In questo caso, i controlli hanno consentito di accertare, tra l’altro, la vendita illegale di tonno rosso, posto sotto sequestro, e, all’interno di un supermercato, un caso di “pubblicità ingannevole”, che ha portato alla contestazione di un verbale di 6.000 euro, per la vendita di prodotto ittico preconfezionato regolarmente etichettato quale “brosme” ma pubblicizzato come baccalà.
Complessivamente, i controlli nei mercati rionali di Palermo e nei comuni dell’entroterra hanno consentito di accertare diverse violazioni alle norme di settore per la mancanza di etichette, etichette incomplete, pesce decongelato spacciato per fresco, carenza di informazioni al consumatore, mancata tracciabilità e provenienza dei prodotti.
Per quanto concerne i controlli su strada, il personale della Guardia Costiera di Palermo ha intercettato e sequestrato oltre 100 kg di prodotto ittico congelato detenuto a bordo di un camion il cui conducente effettuava la vendita agli ambulanti in prossimità del mercato ittico. Tale attività, svolta anche con la collaborazione del personale veterinario dell’ASP, ha consentito di appurare anche l’assenza di idoneità sanitaria al trasporto di prodotti ittici del mezzo oltre che la l’assenza di informazioni circa la provenienza del predetto prodotto ittico che, quindi, è stato, successivamente, distrutto.
Un controllo specifico è stato portato a termine nel quartiere Brancaccio di Palermo, in particolare lungo la dorsale di Via Messina Marine e Villabate ove, unitamente al personale del Reparto Prevenzione Crimine della Questura di Palermo, sono stati individuati e denunciati, in una sola mattinata, ben 6 venditori ambulanti che vendevano pesce vario (cozze, ostriche, vongole, baccalà e polpa di ricci) in stato di cattiva conservazione.