La decisione del governo di chiedere la restituzione dei compensi maturati grazie allo scatto del 2013 è stata annullata. “Gli insegnanti non dovranno più restituire i soldi percepiti nel 2013 derivanti dal blocco degli scatti”. Stop quindi al prelievo in busta paga di 150 euro al mese. Lo ha deciso il Governo nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. E proprio tra i due ministri si sono registrate alcune tensioni, con il titolare dell’Istruzione ch aveva parlato di “pasticcio” e il collega che ha tentato di metterci una pezza appellandosi a un “difetto di comunicazione”.
Da più parti erano arrivate forti condanne al provvedimento. “Il governo deve rimediare a questo pasticcio”, aveva detto il segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Contro il provvedimento anche il vicepremier Alfano: “È un modo del governo di farsi male da solo – aveva detto. – Io e Ncd faremo di tutto per entrare dentro questa vicenda e faremo di tutto per evitare che si verifichi”.
Soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, che ha commentato la notizia sulla decisione del governo: “Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro. Bene. Ha prevalso il buon senso”.
La questione era stata sollevata dai sindacati, che subito avevano minacciato uno sciopero generale, con Susanna camusso, segretario della Cgil, che ha prima auspicato, poi apprezzato la retromarcia del governo.