Confiscato il patrimonio dell’imprenditore lametino Giuseppe Trichilo, 39 anni, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro. L’operazione, denominata “Crimine”, è stata condotta dalla Dia di Catanzaro.
L’imprenditore è stato condannato dal Gup del Tribunale di Reggio Calabria a due anni e due mesi di reclusione per i reati di illecita concorrenza e minaccia aggravati. Il provvedimento di confisca, adottato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, colpisce sostanzialmente i cespiti oggetto di un precedente decreto di sequestro emesso due anni prima dalla magistratura.
Fra i beni confiscati il capitale sociale e l’ intero compendio aziendale della “edil Trichilo srl” con sede in Lamezia Terme (CZ) e dedita alla fabbricazione di strutture e parti assemblate metalliche ed al commercio di materiale da costruzione; capitale sociale e l’intero compendio aziendale della “C.T. Costruzioni srl”, con sede in Falerna (CZ) e dedita alla costruzione di edifici residenziali; il 50% del capitale sociale e del corrispondente compendio aziendale della “Magma srl” con sede a Lamezia Terme (CZ) e dedita alla compravendita, locazione, gestione e amministrazione di beni immobili di qualsiasi specie e tipo; il 50% del capitale sociale e del corrispondente compendio aziendale della “Caraffa costruzioni srl” con sede a Gizzeria (CZ) e dedita alla costruzione di edifici, strade ed autostrade; 30 beni mobili registrati; 30 rapporti finanziari; 14 beni immobili; 31 mezzi industriali.