Mentre all’Ars è ancora aperto il dibattito sul futuro dei forestali, il quadro è più chiaro sul fronte dei precari della Sanità pubblica. L’assessorato regionale guidato da Lucia Borsellino ha previsto che i 2.200 precari del settore seguano lo stesso percorso previsto da una norma della Finanziaria per la stabilizzazione dei 18.500 contrattisti degli enti locali. Si partirà quindi con le proroghe triennali per avvicinarsi via via alla stabilizzazione definitiva, ovvero al posto fisso. Il personale interessato dal provvedimento finora è stato impiegato per coprire posti da infermiere o anche per servizi non sanitari.
Non si placano le polemiche invece su altri cento precari in servizio nei Policlinici al centro di uno scontro all’Ars tra governo e Parlamento. Pomo della discordia un emendamento presentato durante l’esame della legge in Commissione bilancio che permette la nuova contrattualizzazione e la successiva stabilizzazione dei lavoratori Asu (Attività socialmente utili). La copertura per onorare i contratti dovrebbe arrivare dal fondo regionale per l’occupazione, che ammonta a circa 300 milioni, destinati a tutti i precari.
Per l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi, nell’emendamento in questione non è presente un’indicazione precisa della spesa per questi nuovi contratti e quindi la norma non ha copertura finanziaria. Bianchi ha quindi presentato un altro emendamento per sopprimerlo.
Nessun provvedimento invece è previsto nella Finanziaria in merito ai medici precari. Dopo la rimodulazione dei posti letto, spiegano dall’assessorato alla Sanità, si valuteranno eccedenze e fabbisogni.