Oltre 200 forestali hanno manifestato davanti a Palazzo dei Normanni per chiedere che la Finanziaria siciliana preveda maggiori garanzie per i propri contratti. Una delegazione di lavoratori del presidio organizzato dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil ha chiesto anche di incontrare il governatore Rosario Crocetta.
Poliziotti in tenuta antisommossa, hanno creato un cordone per impedire ai manifestanti di raggiungere il portone d’ingresso che è stato chiuso, impedendo anche ai giornalisti di raggiungere la sala stampa dove i rappresentanti del Nuovo centrodestra hanno incontrato i giornalisti.
I forestali, al grido di “lavoro lavoro”, hanno protestato contro i tagli previsti in bilancio. Hanno intonato cori contro il governo Crocetta. Proprio i tagli al capitolo dei forestali è uno dei nodi della manovra di bilancio, con il Pd contrario al provvedimento mentre per il governatore Rosario Crocetta senza la riduzione della spesa sarebbero a rischio circa 70 milioni di fondi comunitari.
“Ci sembra francamente inopportuno – ha detto il parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia – provare a risparmiare sulla pelle di migliaia di operai che certamente non possono essere considerati dei privilegiati. Se proprio si devono risparmiare 20 milioni di euro si trovino altre strade eliminando, per esempio, indennità discrezionali, riducendo lo straordinario, oppure internalizzando il servizio di elaborazione delle buste paghe che costano una marea di soldi o razionalizzando, infine, le spese delle visite mediche”.
“Le questioni poste dal Pd – ha ribattuto il presidente Crocetta – non sono immotivate, ma la Commissione Europea ha preso una posizione chiara che ci impone scelte coerenti. In caso contrario verrebbero a mancare fondi per 75 milioni di euro: non possiamo permettercelo, salterebbe tutto”.
“Le indennità chilometriche dei forestali non costano attualmente 20 ma 30 milioni di euro. Obiettivo del governo è di riportarli a 20″. ha detto in una nota il presidente Rosario Crocetta. “La questione posta da alcuni se si possa intervenire sui contratti, – aggiunge il presidente – riteniamo possa essere risolta in modo molto semplice: i forestali dovranno lavorare nelle zone di residenza e non potranno spostarsi oltre un raggio di 15 km. Riteniamo non ci sia alcuna violazione contrattuale ma una gestione ottimale delle risorse con l’eliminazione di un disagio per i forestali, costretti magari in una giornata a fare centinaia di km. Crediamo però che, pur trattandosi di una misura prevalentemente organizzativa, sia necessario documentare tale misura all’interno del bilancio di previsione con apposita norma, al fine di rendere visibile il risparmio che si sta realizzando nel dipartimento interessato, che consente tra l’altro – conclude il governatore – di reperire quelle risorse necessarie per la stabilizzazione del precariato siciliano”.
“L’uso improprio dei fondi europei e la necessità di riorganizzare il settore forestale sono due argomenti su cui il sindacato non ha mai taciuto trovandosi di fronte una politica sorda. Adesso che il problema è esploso il governo regionale trovi subito soluzioni che evitino la mannaia sui forestali già penalizzati dal mancato rispetto dell’accordo del 2009″. Queste le parole del segretario generale della Cgil siciliana, Michele Pagliaro, il quale sottolinea che “quando i nodi vengono al pettine devono essere i responsabili a farsene carico, quindi la politica, senza scaricare i problemi sulle spalle di lavoratori che troppo spesso e troppo facilmente sono finiti nell’occhio del ciclone per motivi che non sono a loro addebitabili”. Pagliaro afferma che “se si guarda ai fondi europei si vedrà che è in molti settori, vedasi anche la formazione professionale, che vengono utilizzati per spesa corrente e questa, come dimostrano le cronache degli ultimi anni – sottolinea il segretario della Cgil – non è una denuncia dell’ultima ora. Il fatto è – aggiunge Pagliaro – che su questi temi non c’è il confronto che sarebbe auspicabile con il rischio di commettere gli stessi errori nella prossima programmazione”.
“È giusto che il Governo regionale intervenga per bloccare gli abusi sulle indennità chilometriche dei forestali. Servono disposizioni precise, regole e controlli per impedire clientele e furberie ma soprattutto per non penalizzare chi invece svolge correttamente il proprio lavoro”, sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio è un imperativo categorico che condividiamo. Il Governo regionale deve impegnarsi per un confronto per rendere effettivamente produttivo questo comparto. Il corretto utilizzo dei Fondi Ue può servire a rendere il settore più efficiente e a uscire dall’eterna emergenza. La Uil chiede da sempre di non difendere abusi e privilegi ma di tutelare un servizio essenziale per la nostra Isola”.