Una frase forte, ad effetto. Un tweet sorprendente dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Gianni Fava, spiega “Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito”. In questo modo sembra aprirsi, anche nel partito di Maroni, il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Ma il tweet dell’assessore ha subito ricevuto un retweet, la ripubblicazione del contenuto, da parte di Roberto Maroni. Stupore.
Passano poche ore e arriva la smentita del presidente: “Un mio collaboratore ha retwittato per errore il commento di Fava. È giusto discutere ma non condivido questa apertura”. Così, invece che una rivoluzione “verde” quella della Lega è stata una scivolata informatica. Eppur si muove.
Nonostante, infatti, la posizione di Fava rappresenti una novità all’interno del Carroccio, il partito non è nuovo ad importanti aperture “libertarie” come la legalizzazione della prostituzione e posizioni di apertura nei confronti della cannabis da diverse parti del movimento. Ma la Lega nord fu anche uno dei partiti che votarono per l’approvazione della legge Fini-Giovanardi che equiparò le sanzioni per il consumo di droghe leggere e pesanti.