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Ars, rimandato l’esame del Bilancio | Le opposizioni: “Le entrate non convincono”

Primo ko del governo Crocetta in Aula. Rinviata la discussione sulla Finanziaria, su cui ancora non si era raggiunta un’intesa tra le parti politiche, Sala d’Ercole aveva deciso di affrontare l’esame del Bilancio e di portarlo a conclusione. Obiettivo fallito.

Qualcosa non ha convinto i deputati. E non soltanto quelli dell’opposizione di centrodestra o del Movimento 5 Stelle, ma anche quelli della stessa maggioranza che sostiene il Governo. Riflettori puntati, in particolare, sulle entrate previste dal documento contabile. Anche il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, lo aveva fatto notare. E nonostante le difese dell’assessore all’Economia, Luca Bianchi – “la relazione tecnica predisposta dagli uffici tranquillizza ampiamente sul tema delle entrate” – con una richiesta di “ulteriori approfondimenti” il deputato del Pdl-Fi, Marco Falcone, è riuscito a far rispedire il testo in Commissione. Aula rinviata e seduta notturna in Commissione per i deputati.

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, infuriato per le perplessità dei deputati ha dovuto accettare il rinvio del voto e dovrà confrontarsi con una maggioranza che non sta più a guardare. Le prime critiche sono arrivate proprio da uno dei partiti alleati del governatore, Articolo 4 di Lino Leanza. “Il modo peggiore per iniziare l’esame di Bilancio e Finanziaria”, ha commentato il leader del movimento.

Perplessità anche nel Partito democratico che, mentre con il capogruppo Baldo Gucciardi continua a sottolineare il fatto di essere riusciti a evitare – almeno così pare – l’esercizio provvisorio, con Giuseppe Laccoto spiega che “non è certo questo il Bilancio che sognavano, ma ci troviamo in una condizione di necessità”.

Nel suo intervento in Aula Crocetta ha risposto soprattutto alle accuse del Movimento 5 Stelle, che aveva definito i testi di Bilancio e Finanziaria “una vergogna, leggi utilizzate come manifesti elettorali”. “La mia finanziaria clientelare? Accusa assurda”, si è difeso il governatore.

“Quest’anno avremo un disavanzo pari a zero. Altro che clientele – ha aggiunto il presidente della Regione. – Non ci possiamo più permettere le finanziarie del passato e al prossimo presidente della Regione voglio lasciare i conti in ordine”. Poi, più conciliante, ha concluso: “Chiudiamo velocemente la partita della finanziaria, con buonsenso politico. Se faremo questo, approveremo le variazioni a giugno/luglio e vareremo in tempo la prossima finanziaria. Interromperemo, così, un circuito vizioso storico. C’è la disponibilità a parlare con tutti. Vi dico persino questo: se qualcuno dice che ci sono articoli clientelari, indicatemeli e li tagliamo, ma basta accuse ideologiche”.

Così, dopo una lunga notte in cui la Commissione Bilancio continuerà a lavorare, l’Aula riprenderà per continuare la discussione sul Bilancio e per aprire quella sulla Finanziaria, su cui le parti politiche hanno cercato – senza ancora essere riusciti a trovarlo – un accordo. Ma sul testo si sono già appuntate le durissime critiche dei sindacati.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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