Durante l’omelia della messa per l’Epifania, celebrata a San Pietro, Papa Francesco pone attenzione ai tanti punti di vicinanza tra il percorso dei Magi e il destino di ogni singolo uomo. “La nostra vita come il viaggio dei Re Magi – spiega il Pontefice – Un cammino irto di insidie e difficoltà, ma che giunge felicemente alla meta. Anche grazie a una santa furbizia”.
Papa Bergoglio parla della difficoltà di riconoscere Dio “Spesso sul mondo e sulla chiesa, la luce di Dio si appanna ed è in quel momento che abbiamo bisogno di una scaltrezza spirituale capace di riconoscere i pericoli e evitarli”. Il Papa fa un parallelismo con l’episodio biblico in cui i Magi si imbattono nel palazzo di Erode “Una dimora tenebrosa, dove regnano buio, diffidenza e paura”, nonostante avessero perso il contatto visivo con la cometa che li guidava grazie alla loro furbizia riuscirono a mantenere intatta la loro fede continuando il loro viaggio verso Betlemme.
“Ci fanno capire che non dobbiamo accontentarci di una vita mediocre, di piccolo cabotaggio – spiega il senso dell’insegnamento del viaggio dei Magi Papa Francesco – come hanno fatto i Magi, lasciamoci affascinare da ciò che è buono, vero e bello. Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze e andare oltre i canti delle sirene, oltre la mondanità”.
Prima di celebrare l’Angelus, il Papa in conclusione di omelia ha ricordato ai fedeli che “Quel mondo edificato sul denaro, sul successo e sul dominio fu messo in crisi dalla nascita di un bambino”. Erano oltre centomila i fedeli che hanno assistito alla messa di Papa Bergoglio che ha spiegato l’importanza dell’Epifania ed infine invitato anche i non credenti “La chiamata di Dio è anche per chi si sente lontano dalla Chiesa, per quelli che sono timorosi o indifferenti. Il Signore non fa proselitismo ma vi aspetta con amore”.