Matteo Renzi replica alle dimissioni del viceministro Stefano Fassina con la stessa ironia con cui aveva causato la rottura, affidando a Facebook, il proprio commento. “Stefano Fassina – scrive il segretario del Pd – oggi mi accusa di ‘avere una visione padronale del partito’: non me ne ero accorto quando si trattava di confermare i capigruppo o di scegliere il presidente dell’assemblea o di tenere aperta la segreteria anche a persone non della maggioranza”.
“Se il Vice Ministro all’Economia – continua – in questi tempi di crisi si dimette per una battuta, mi dispiace per lui. Se si dimette per motivi politici, grande rispetto”.
Già nella giornata di ieri, comunque, l’ormai ex numero due del Tesoro, che mai, in verità, era andato troppo d’accordo col sindaco di Firenze, aveva precisato l’entità politica della sua decisione, anche se arrivata dopo l’ormai noto “Fassina chi?” del segretario democratico.
“Le parole di Renzi su di me – aveva dichiarato Fassina all’Ansa – confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale”.
A bacchettare Renzi, tuttavia, ci pensa il presidente del Partito democratico, Gianni Cuperlo, che, nel dirsi colpito dalle dimissioni di Fassina, condanna l’atteggiamento del suo ex sfidante alla segreteria. “In un partito servono le idee – dichiara Cuperlo – ma, assieme, serve il rispetto per le persone. Tutte, a cominciare da quelle che fanno parte della tua stessa comunità. Oggi la battuta del segretario del nostro partito non è stata una traduzione felice di questo spirito. Mi auguro si tratti di un incidente e nulla più”.